Rubriche/di prof. Luigi Mangia

Là ciclo via di Italia, parte dal Monte San Bernardo per arrivare nel Capo di Leuca, al Santuario, che secondo la tradizione era il passaggio delle anime verso la salvezza.

È un lungo viaggio, di migliaia di ore pedalate. É un camminare di un felice attraversamento dei borghi e delle piazze dove ammirare i campanili e sentire il suono delle campane, ricordare la vita delle Fede. È una scoperta delle parole e degli aggettivi dei luoghi. Sono parole vive, resistono, e raccontano ancora la vita dei luoghi. È un camminare verso la scoperta del sapore della terra, il calore dei raggi del sole, la compagnia degli uccelli, il piacere di respirare aria pulita, di sentire il rumore delle foglie, di avere bisogno di toccare con le mani i tronchi dei giganti del tempo, che sollecitano la mente a trovare la quiete serena con la natura, offesa e trascurata. È un andare nei versi dei poeti che ci hanno insegnato ad amare la terra e a rispettare il mare.

È un lungo cammino che finisce a Santa Maria di Leuca, dove la terra è sospesa tra il cielo e il mare. Qui la terra é aperta ai venti, é educata a sentire ed é pronta ad accogliere. Il Santuario, con la forza del Credo, accende il pensiero e il desiderio di futuro, come anche l’invito di lasciare la terra nella sapienza delle mani e ancora di liberare dalla paura, il tempo che abbiamo da vivere e da abitare. É un cammino nella filosofia, nella ricerca delle parole che hanno la forza di sostenere il cammino dell’uomo che non puó vivere solo. Sono parole importanti : accoglienza, ospitalità e gentilezza. La cultura dell’Europa é nata dal cammino dei popoli, da Oriente a Occidente ma l’Italia è una ricca strada che porta l’uomo a credere e a sperare così come Agostino ha insegnato nell’opera “Le Confessioni”.