Il Sedile

Caro Peppino ti scrivo

Lettere/ di Veronica Romano

Caro Peppino,

perché ti stupisci tanto se un consigliere di “andare altrove” difende quello che per te e magari anche per me e per tanta gente, è ritenuto INDIFENDIBILE.
Alla luce di come amministrano c’è da aspettarsi di tutto.

Non lo hai ancora capito, sono chiusi come una casta, prigionieri della loro debolezza politica, chiusi a difendere non la città, ma le proprie ambizioni, le personali aspettative che possono passare attraverso quest’unica occasione politica.

Ragion per cui se il Sindaco di non so dove, autore di un gesto che andrebbe condannato e basta, è un amico o si delinea con lo stesso una qualche convergenza politica o di interesse, a prescindere dal fatto va difeso.

Non è un cittadino qualunque è un amico, un compare, non so come definirlo, un collega, la gravità o meno del fatto poco importa.

La valenza quindi dell’accaduto è oggetto di valutazione politica non di valutazione di merito, oggettiva. Tutto dipende da chi il fatto lo “fa”.

Ed è questo il lato preoccupante e comico di chi ci amministra. Da “loro” però, c’è soltanto da imparare, imparare che il gesto è solo un dettaglio e tutto dipende da chi lo compie.

Sicuramente però siccome chi ci amministra è “avanti e altrove”, può darsi che siamo noi a non essere adeguati ai tempi e a quell’ondata di freschezza e di novità che hanno regalato a noi e alla città.

Ovvio la città, e anche noi ringraziamo. Meno male !!!!!

 

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