Lettere/di p.z.

Riceviamo una Pec a firma del sindaco Amante avente per oggetto “Richiesta rettifica dell’articolo pubblicato il 30/03/2022 sul quotidiano on line “Il Sedile” titolato “Galatina/Predissesto economico, monito della Corte dei Conti: “Ponete un freno agli aumenti delle spese correnti”. Pubblichiamo quanto richiesto a cui farà seguito in replica una nota del Direttore del Sedile.

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https://www.comune.galatina.le.it/documenti/trasparenza/controlli_e_rilievi/deliberazione_n.59-PRSP-2022_Comune_di_Galatina_Marcato.pdf?fbclid=IwAR3ADqp8LoDE03I70X8JOlDshROdcM_mBVE_xhGR7Zg63-ajatespTGlS6c

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Egr. sig. Sindaco,

Prima di addentrarmi su quanto da lei richiesto mi permetta una premessa, piccola ma doverosa. Ho troppo rispetto della sua intelligenza per poter credere che lei fosse al corrente di come stessero le cose sino al giorno in cui è stato scritto e pubblicato l’articolo in oggetto. Avevo letto nei giorni precedenti la sua nota di commento alla deliberazione della Corte dei Conti. Sono andato per verificare la corrispondenza di quanto da lei scritto con quanto deliberato dalla Corte rinvenendo, ultimo documento pubblicato sull’albo comunale online, la deliberazione n.17/2022/PRSP.

Poi nella mattinata del 30 marzo, giorno della pubblicazione del mio articolo, mi segnalano l’apparizione improvvisa sull’albo online della deliberazione della Corte dei Conti n.59/2022/PRSP che sino al 30 marzo non c’era. Che tempismo.

l’Ufficio protocollo, spero non abbia colpe specifiche, ha ricevuto (come si evince dalla data stampate sull’atto) la deliberazione il 25 marzo alle 17.50. Il 25 marzo era di venerdì. E’ stato comunque senza ombra di dubbio il mio articolo a far accelerare la sua pubblicazione. Sicuramente lei del tutto non sarà stato al corrente e spinto forse dalla eccessiva euforia, che peraltro come spiegherò a seguire condivido solo parzialmente, ha accelerato i tempi prendendo in contropiede forse anche gli stessi addetti alla pubblicazione. Ho le testimonianze di quel che affermo.

Come può capire ho ben poco da rettificare perché ho soltanto scritto ciò che sino a quel momento documentavano gli unici dati certi e pubblici. Superati? Forse. Ma vai a saperlo visto che era lei l’unico, o tra i pochi, ad essere a conoscenza del nuovo documento. Io poi, come lei ben sa, sono come S. Tommaso. Sicuramente non per santità ma soltanto perché amo credere solo in ciò che vedo sennò avrei creduto anche, e non l’ho fatto, giusto per fare un solo esempio, al Villaggio Azzuro già finanziato ed inserito nel Piano delle opere da eseguire come lei dichiarò in Consiglio comunale. Siccome però non voglio, da giornalista e da cittadino che ama la sua città tirarmi indietro nel confronto, mi permetta, con spirito costruttivo e collaborativo, alcune considerazioni sulla nuova deliberazione della Magistratura contabile.

Quello che scriverò non vuol comunque togliere nulla a quello che è stato il suo impegno in tale direzione ed i risultati che lei ha raggiunto. Magari non ho condiviso a volte la strada percorsa, alcune procedure contorte (CSA in particolare) ed anche alcune scelte fatte, ma non posso complessivamente disconoscere il suo impegno.

Veniamo alla Corte dei Conti. Capirà perchè non condivido in toto il suo stesso entusiasmo.

Aumento delle spese correnti. Lei ha ragione quando afferma che rispetto al 2015 vi è stato un contenimento degli aumenti della spesa corrente tenuta al di sotto del 7%. Le dà conferma anche la Corte dei Conti alla luce di quanto illustrato nella relazione dei Revisori dei Conti. E’ però sul parametro di riferimento che non mi trovo d’accordo. Il parametro non può essere considerato il dato del 2015 bensì, a mio parere, quello che è indicato nel Piano di Risanamento Economico. Per essere in regola con i parametri del Piano bisognava contenere le spese correnti entro l’importo di circa 13.647.000 euro. Capirà come i circa 16.000.00o siano ben distanti (vado a gomito) del 22%. Questo non è, credo, un obiettivo raggiunto secondo i parametri del Piano approvato dalla stessa Corte dei Conti. Se vuole potremmo anche analizzare quali siano state le voci che hanno fatto lievitare la spesa.

Riscossioni delle entrate tributarie ed extra tributarie. Su questa voce sig. Sindaco, mi perdoni ma credo ci sia proprio nulla da rettificare. Nelle conclusioni la Corte afferma, come da lei stesso evidenziato, che “L’Ente ha mantenuto costante il livello delle riscossioni delle entrate tributarie ed extratributarie”. Vorrei ricordare quanto ebbe a scrivere la Corte nella deliberazione al primo semestre: “l’Ente ha mantenuto costante il livello delle riscossioni delle entrate tributarie ed extratributarie ad eccezion della tassa sui rifiuti in relazione alla quale la riscossione è da presidiare con maggior attenzione“. Se anche nel secondo semestre il livello delle entrate è costante ciò non vuol dire altro che bisogna ancora “presidiare con maggior attenzione” la riscossione della tassa sui rifiuti.

D’altra parte lo dicono anche gli stessi dati riportati nella tabella 1 dove a fronte di accertamento per 4.707.472 euro le somme incassate per competenza sono di soli 3.701.081.

Alienazioni immobili. Anche in questo caso sig, sindaco deve permettermi di rettificare quanto da lei affermato perché forse senza volerlo deve aver saltato una parte del pensiero dei Revisori dei Conti. I revisori non hanno infatti scritto come lei afferma che “dato l’andamento del risanamento realizzato dall’Ente (…) le alienazioni del patrimonio possono essere considerate una misura non più necessaria ai fini del risanamento programmato” perchè hanno anche aggiunto (e questo le sarà sfuggito) che è “rinviabile ad un periodo di ripresa economica. Tale scelta gestionale sembrerebbe essere avvalorata (…) dalla opportunità di non svendere il patrimonio formato anche da immobili di pregio e di elevato valore” Rinviare non significa farne a meno, non crede?

Contenzioso. Anche in questo caso non mi sembra sia cambiato nulla rispetto a quanto detto dalla Corte sei mesi fa. Aveva infatti scritto che “Si deve rilevare come la frequente insorgenza di debiti fuori bilancio possa costituire indice della difficoltà dell’Ente di governare correttamente i procedimento di spesa nell’osservanza delle norme del TUEL e del d.lgs n. 118/2011″.

Per tutta risposta i Revisori dei Conti hanno elencato una serie di sentenze passate in giudicato ma gravate tutte da ricorso in appello da parte del Comune affermando che “le tipologie di debiti fuori bilancio (le sentenze appellate ndr) non sono ascrivibili ad una corretta gestione dei procedimenti di spesa da parte dell’Ente poiché non afferiscono a obbligazioni perfezionate e scadute “.

Secondo questa logica dovrei ricordare a me stesso ed ai Revisori che la maggior parte dei debiti riconosciuti fuori bilancio, quali CSA, Banca Sistema etc.. erano tutti debiti per i quali vi era ancora un giudizio pendente, nonostante ciò e nonostante alcuni di essi erano contestati da lei stesso, sig. Sindaco, tramite missive al liquidatore della CSA prima e poi con richieste di immissione al passivo per 2.000.000 di euro “come risultanti in atti d’ufficio” sono stati tutti transatti, approvati dal Consiglio comunale, inseriti in bilancio e fatti pagare ai cittadini.

Ora sarà mai possibile che non si possa quantificare il contenzioso in essere in maniera tale da poter accantonare, come rileva la Corte dei Conti nella relazione al primo semestre, nel relativo Fondo “in misura congrua rispetto al contenzioso pendente in quanto trattasi di una misura prudenziale volta a garantire gli equilibri di bilancio attraverso la sterilizzazione di una certa quantità di risorse al fine di neutralizzare gli eventuali effetti pregiudizievoli derivanti dall’esito del contenzioso“? Per la Corte dei Conti è ciò che va fatto per i Revisori dei Conti no.

Resta fuori dubbio e fuori discussione, come riconosciuto dalla Corte, la puntualità nel pagamento delle scadenze debitorie che hanno portato alla quasi estinzione del debito fuori bilancio riconosciuto come tale. Ma questo era già stato riconosciuto e rilevato anche nel precedente articolo.

Scusandomi per essere stato causa inavvertitamente di turbativa della sua sensibilità di attento ed accorto amministratore, cordialmente la saluto. Zurico Pietro