Cronaca/di Redazione

Galatina – Con la deliberazione di G.C. n. 171 del 10 giugno 2022 sono state individuate le aree in cui collocare l’istallazione delle giostre nelle giornate del 28, 29 e 30 giugno in occasione della festività patronale.

Colpisce una dichiarazione in detta delibera, consideriamola pure una spigolatura, ma va rilevata perché al solo leggerla fa sorridere. Affermano i componenti di Giunta presenti in fase di deliberazione che : “pareri per l’utilizzazione di tale area per gli spettacoli viaggianti da parte del Dirigente della Direzione Territorio e Qualità Urbana e del Dirigente di Polizia Locale, sono stati acquisiti negli anni precedenti e, non essendo mutate le condizioni di utilizzazione dell’area, si ritiene di poter fare a meno di acquisirli anche per l’anno in corso“.

Sembra quasi ci abbiano voluto dire che essendo questa città talmente stabile nella sua staticità ed in maniera talmente evidente tanto da essere percepita ad occhio nudo per il qual motivo è perfettamente inutile chiedere pareri tecnici che forse andrebbero richiesti in ogni caso per legge.

Tornando all’individuazione delle aree si capisce benissimo che sono state individuate le stesse dello scorso anno ossia quella del parcheggio adiacente al Quartiere Fieristico e, per quelle minori, una parte del tratto di strada di piazza “F. Cesari”, antistante l’ingresso dell’edificio scolastico “I Polo”.

Tranne sorprese dell’ultima ora salva anche per quest’anno piazza Alighieri.

I titolari delle attrazioni potranno utilizzare il suolo pubblico previo pagamento della TA.RI. (tariffa rifiuti) con esonero dal pagamento del
canone patrimoniale, in applicazione di quanto stabilito all’art. 3 del decreto
Milleproroghe che ha previsto la proroga dell’esenzione sino al 30 giugno 2022.

Dovranno inoltre effettuare il versamento di un deposito cauzionale infruttifero presso la tesoreria comunale dell’importo da 500 a 3.000 euro e/o polizza fideiussoria bancaria o con Istituto Assicurativo, allo scopo di manlevare il Comune da ogni responsabilità derivante dall’uso delle aree come sopra individuate.