Cronaca/di Redazione

Si è rivelato, come ampiamente previsto, il flop dei flop questo referendum sulla giustizia voluti da Lega e Radicali: cinque quesiti, tutti senza quorum. Secondo i dati del Viminale, l’affluenza ha superato di poco il 20 per cento. Un 20,9% che è stato, in pratica, la più scarna performance referendaria di tutti i tempi.

L’augurio è che il risultato induca alla riflessione i nostri parlamentari. Così non si può certo andare avanti. E’ dal 1997 che i referendum non riescono a raggiungere il quorum. Questa volta, con il 20,9%, abbiamo iscritto anche un nuovo record nel guinness dei primati battendo quello detenuto nel referendum del 2009, con il suo 23%, ed i cui quesiti riguardavano l’assegnazione del premio di maggioranza e l’impossibilità per una stessa persona di candidarsi in più circoscrizioni.

Tali considerazioni non riguardano gli elettori galatinese che sono stati esempio di democrazia e civismo dedicando ai quesiti referendari una partecipazione del 62%.

Per concludere questo tour elettorale non ci resta che attendere il responso più atteso dai cittadini di Galatina e Frazioni: quello delle elezioni comunali. Lo spoglio avrà inizio alle ore 14.00. Presumibilmente tra le 18,00 e le 19,00 sarà dato di sapere con certezza se ci sarà o meno bisogno del ricorso al turno di ballottaggio e chi, tra i quattro candidati, vi parteciperà.

Un’ultima considerazione. Oltre ai record percentuali già citati vi è purtroppo un altro ancora da citare: la disorganizzazione elettorale della macchina burocratica amministrativa. Senza spingerci a citare quanto successo su scala nazionale come ad esempio la città di Palermo apice dell’incredibile, anche a Lecce si è fatto la propria, non certamente bellissima, figura. Basti pensare che ad un paio di giorni dalle elezioni era ancora ignota, nominati compresi, l’elenco dei presidenti di seggio. Tralasciamo infine, per amor di patria, l’efficienza del servizio di informativa elettorale sull’Albo online del Comune.