Provincie svuotate di poteri ma attirano ancora gli appetiti.

P. ProvinciaCronaca/Lecce/ di Redazione

L’uscita di scena delle Provincie ha fatto scatenare gli appetiti e la corsa alla poltroncina della sua presidenza e ad uno scannetto di consigliere è entrata nel vivo e ciò nonostante il presidente del Consiglio Renzi sia determinato ad eleiminarle  definitivamente con una legge costituzionale.

La politica sarà pure un sacrificio ma sono in pochi ad allontanarsi da essa, pertanto tra gli appiedati della soppressa Provincia si è scatenata una aspra lotta nella corsa a poltrone, poltroncine e scannetti. Da un lato ci sono le candidature per le regionali. I posti saranno limitati, saranno 20 consiglieri in meno, e ci sarà bisogno di ingenti risorse per far fronte ad una campagna elettorale che si preannuncia assai difficile e combattuta.

Intanto, giusto per aver un incarico, nei partiti si sta trattando a 360° per i nomi da portare a sedere sugli scranni di Palazzo dei Celestini ormai svuotato da ogni potere e con competenze tutte da definire. La legge Del Rio ha stabilito che ad eleggere Presidente e Consiglieri provinciali siano i sindaci ed i Consiglieri comunali dei Comuni leccesi che sono gli stessi a poter essere eleggibili.

Ci sta, poi, all’interno dei partiti, del PD in particolare, chi vorrebbe che il Presidente della Provincia venisse fuori dalle  primarie. Il sindaco di Galatina, quello di Corigliano e quello di S. Cesario hanno a tal proposito emesso una nota comune. Sono i primi sintomi di mal di pancia all’interno della maggioranza della segreteria provinciale PD  ove il nome che circola con maggior forza è quello del segretario provinciale il renziano Salvatore Piconese il quale è naturalmente contrario a qualsivoglia alla consultazione. A sinistra in alternativa a Piconese circola il nome di Durante.

A destra l’ipotesi più accreditata è quella di un riproposizione di Gabellone ma ai nastri di partenza si sta scaldando  anche il sindaco di Casarano Gianni Stefano.