Cronaca/di Massimo Marra, Antonio Mele, Michele Scalese

Abbiamo letto sugli organi di stampa le riflessioni di Andrea Salvati sulle Primarie del PD.
Ci hanno fatto piacere le “buone” considerazioni sul nostro partito, come l’ unico ad essere radicato sul territorio e che possa ritenersi popolare.
Quello che, invece, stigmatizziamo sono le valutazioni che fa sulle ricadute che il voto di domenica possa avere a livello locale e su Galatina, in particolare.
Che delusione.

Siamo rammaricati perché dobbiamo nuovamente registrare che da un po’ di tempo il livello della discussione politica in questa città arriva a mala pena all’altezza delle caviglie, altre volte invece sfiora il ridicolo. In questo caso specifico prevale la seconda sulla prima. E spieghiamo il perché. In tutta Italia, dai piccoli comuni alle grandi città si discute sulla portata storica della vittoria di Elly Schlein. Ci saremmo aspettati da cotanta itellighenzia una riflessione seria sul significato di questa vittoria, sulla storica elezione di una donna segretaria, sulla spinta popolare e civica che ha ribaltato l’esito del voto degli iscritti, sul riposizionamento a sinistra del partito e sulla sua voglia di rinnovamento.

Ci saremmo aspettati un’analisi del quadro politico generale, su come da oggi la sinistra dovrà opporsi alla peggiore destra di governo che il nostro paese abbia mai conosciuto nella sua epoca repubblicana. Invece no. Andrea Salvati, avverte puerilmente l’esigenza di intervenire subito per fare un’analisi sul peso delle leadership locali nei vari comuni del salento. Come se la vittoria di Elly Schlein fosse solo un fatto “secondario”. Per Andrea Salvati è invece urgente rimarcare il fatto che, mentre in altre realtà territoriali, vi sono stati forti orientamenti di voto da parte di leaders locali, a Galatina, invece, il risultato è stato un po’ più “equilibrato”, facendo intendere che il partito locale sia debole, non radicato, incapace di esprimere leadership riconosciute.

Quanta sudditanza nelle sue dichiarazioni.
E visto che il livello è questo, ci adeguiamo a malincuore cercando di spiegare come stanno le cose:

  1. Nelle realtà dove ci sono state ampie maggioranze, vi erano candidati locali nelle liste dei delegati ed è stato quindi un voto fisiologico.
    (Copertino, Gallipoli, Racale, Sud Salento, Melpignano, Trepuzzi, ecc)
  2. Galatina ha avuto l’onere di essere un’eccezione pugliese. Infatti, durante le votazione degli iscritti, ha prevalso nettamente la mozione Cuperlo, registrando la più alta percentuale di Puglia per quella mozione, oltre il 65%. Tanto da spingere Gianni Cuperlo a ringraziare pubblicamente il circolo e a prendere l’impegno di venire a Galatina per un’iniziativa politica sulla sinistra alla quale ritieniti già invitato.
  3. Nella seconda fase, quella in cui bisognava scegliere fra Schlein e Bonaccini, alle primarie aperte, i circoli di Noha e Galatina e tutto il coordinamento cittadino hanno aperto una discussione franca, leale, tematica, confrontandosi e valorizzando il pluralismo nell’unità
  4. Proprio per questa nostra peculiarità, pur essendoci state pressanti richieste di una nostra candidatura, in posizione certamente eleggibile, il nostro partito ha preferito rifiutare con coerenza, lasciando come è giusto che sia libertà di voto agli iscritti ( molti a favore di Bonaccini e molti altri animati da una voglia di cambiamento interpretata dalla Schelein ) ed ai simpatizzanti, nel rispetto dei principi democratici in cui NOI ci siamo sempre riconosciuti.
  5. Siamo talmente tanto uniti e democratici che, a differenza di altre realtà, non abbiamo posto alcun problema quando a Galatina alcuni esponenti della attuale maggioranza amministrativa e figure istituzionali della stessa si sono volute presentare al seggio ed esprimere il loro voto alle primarie. Il problema potrà essere loro nel dover spiegare come mai partecipano alle primarie del PD, mentre invece a Galatina fanno parte di una maggioranza incardinata sulla Lega e su figure politiche come il neo Meloniano Mellone ( e scusate il gioco di parole).
    Vedi, caro Andrea, la politica è fatta anche di coerenza nei comportamenti. Non si può stare sempre con un piede in due scarpe, non si può stare con il PD a Roma o a Bari e, poi, stare con forze antagoniste a quel partito, a Lecce o Galatina.
    Ti diamo ragione quando dici che l’ Italia ha bisogno di un PD forte ed è questo che stiamo facendo a Galatina, aprendo i nostri circoli a chi voglia interessarsi di politica, purché rispetti i nostri valori e le nostre regole condivise. Noi Andrea ti aspettiamo, nella speranza che, impegnato come sei tra un progetto e l’altro affidatoti dall’attuale amministrazione, troverai del tempo per venirci a trovare.
    Con immutata stima
    Massimo Marra
    Antonio Mele
    Michele Scalese