“Fate prevalere il senso di comunità non gli ordini di partito. Avete il dovere di rifondare questa città perché ormai di ricostruzione si tratta”.

Lettere/di Pierlu.Monti

Carissimo direttore,
dopo quasi nove mesi di “esilio” a Parma (tra lavoro e lockdown l’ultima mia vacanza a Galatina risale a natale 2019) io e la mia famiglia siamo finalmente ritornati nella mia città per le meritate ferie estive.

Purtroppo l’impressione che io e mia moglie abbiamo avuto, appena arrivati, non è stata piacevole, e questo nostro pensiero lo abbiamo potuto confermare nei giorni seguenti, vivendo la città e muovendoci sia in macchina che a piedi con i nostri figli.

Abbiamo ritrovato una città trascurata, quasi abbandonata a sé stessa: parcheggio selvaggio ovunque, con auto parcheggiate a cavallo di due parcheggi, su strisce pedonali, posti per disabili, passi carrabili, divieti di sosta (Corso Porta Luce è impraticabile) e posti riservati al disco orario perennemente occupati dalle auto che, ovviamente, non esponevano neanche il disco orario.

Strade sporche, erbacce ovunque, rifiuti abbandonati sicuramente da settimane, se si considera il loro stato di “decomposizione”, oppure ammassi di volantini tra le ruote delle auto in sosta ed il marciapiede, a confermare che lo spazzamento non viene fatto da settimane (perché poi come in tutte le città d’Italia non si posizionano i divieti di sosta per permettere la pulizia delle strade facendo spostare le auto in sosta?).

Per non parlare poi di aiuole con alberi e piante secche e, in prossimità della chiesa di Santa Caterina, macchie di sporco (vomito misto ad alcool) a far bella mostra di sé vicino la panchina posta ai piedi del meraviglioso palazzo in ristrutturazione (martedì sera l’alone di sporco era ancora lì, nessuno a buttar giù un po’ di acqua).

Oltre a giovani che urinavano nel pieno centro della città. Per non parlare della “Lampada senza luce”, la massima espressione di “scarsa riconoscenza” della città per un maestro importante ed apprezzato ovunque. Dalla dinamicità degli amministratori sul social netowork mi sarei aspettato di ritrovare una città pulita, piacevole al passeggio ed accogliente nel contesto, ed invece ho ritrovato l’ombra di una città ormai in perenne decadenza, dove la presunzione e l’arroganza la fanno da padrone.

Possibile che i cittadini, le attività commerciali e le strutture ricettive accettino tutto questo? Possibile che nessuno abbia uno scatto di orgoglio e chieda a gran voce un cambio repentino di rotta? Possibile che una città di cultura e di grande prestigio storico-artistico non sia valorizzata per come meriterebbe? Io tra qualche giorno tornerò a Parma, la città che mi ha adottato e che mi ha dato un lavoro ed una famiglia, al contrario di quello che ha saputo darmi la mia Galatina, incapace di darmi opportunità (anche perchè non mi sono mai legato ad un partito politico nella speranza di trovare qualche lavoretto fatto passare come grande favore).

Lascerò a voi l’onere di rifondare la città, perché ormai di ricostruzione si tratta. Ma per rifondare la città bisogna avere il coraggio di cambiare, la forza e la convinzione di cancellare l’attuale classe politica (quella parte della politica che governa e quella che fa finta di stare all’opposizione), entrambe non all’altezza dell’impegno assunto su mandato degli elettori. Affidatevi a persone esperte (o che almeno abbiano lavorato una volta nella loro vita), coerenti con i valori e con quanto detto in campagna elettorale, che amano la città e che non giocano a fare politica.

Deve prevalere il senso di comunità e non gli ordini di partito. Non mi esprimo invece su quanto raccontato da amici, riguardo gli incarichi dati a ditte/professionisti esterni anzichè ai galatinesi, con qualcuno che addirittura rema contro le aziende locali. Una pugnalata al cuore dei galatinesi, che pagano tasse e tributi a Galatina, e che poi saranno costretti, come ho fatto io, a scappare da Galatina.