“Capo-fila non è bello” nel silenzio indecente di un’aula sorda. Magari fosse spocchia e arroganza. 

Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano

Essere comune capo-fila costituisce soltanto un “impiccio” comporta troppi impegni e doveri..”.
Insomma essere capo-fila è una rottura. Peccato però, quella rottura ci apparteneva, era nostra, quella rottura delimitava la differenza tra il nostro comune e gli altri.

Quella rottura era un riconoscimento, una “importanza” ed era un nostro preciso dovere provare ad averla.
Sembra si sia parlato in questi termini durante l’ultima assise comunale, durante quelle riunioni tra il fior fiore della “intellighenzia” che dovrebbero mirare a valorizzare la città, fare gli interessi della città.
Siamo preparati. Non ci meraviglieremo più se in avvenire il nostro comune dovrebbe far parte di un progetto che avrebbe Cocumola, capo-fila.
Ragionamento, quello: “capo-fila non è bello” nel silenzio indecente di un’aula sorda. Senza che nessuno provasse o facesse almeno finta di “indignarsi”oppure avvertisse un po’ d’amarezza.
Senza che nessuno della “nouvelle époque politique” aprisse bocca.
Abbiamo perso l’orgoglio e anche la dignità.
A questo siamo arrivati, abbiamo toccato il fondo, ci siamo arresi.
In tempi non lontani, ci saremmo sentiti feriti, forse avremmo reagito o forse solo vergognato.
Quella stessa vergogna che ora provo io nel sapere di “altri” che non hanno sentito il dovere di averla.
E voi, socialisti quasi estinti, smettetela di vedere “spocchia e arroganza” nei comportamenti di alcuni oggetti, della maggioranza.
Magari fosse spocchia e arroganza.
E’ soltanto “povertà”.