Violati i regolamenti. Pagamento differito al 31 maggio 2017, pasticci informatici e software di cui nessuno ha piena padronanza. 

palazzoCronaca/ di p.z.

Galatina – I regolamenti comunali che disciplinano l’occupazioni di spazi ed aree pubbliche e quello della pubblicità e delle affissioni dispone che il versamento annuale della tassa, dovuta negli anni successivi a quello del rilascio, in mancanza di variazioni, deve essere effettuato entro il 31 marzo di ogni anno. 

Questo il regolamento poi si sa, i regolamenti son come le leggi, ci sta chi le rispetta e chi no. Esiste anche un altra differenza tra chi leggi e regolamenti non li rispetta. Se non li rispetta un cittadino scattano un insieme di sanzioni da far girare la testa, se invece non li rispetta un dipendente comunale?

Veniamo ai fatti ed analizziamo la delibera del Commissario Straordinario n. 100 del 31 marzo del 2017. Con essa, contravvenendo alle disposizioni regolamentari che indicano tassativamente la data del 31 marzo, viene deliberato di differire il termine del pagamento al 31 maggio 2017.

La motivazione apportata in delibera è che avendo l’Amministrazione attivato il servizio di recapito degli avvisi di pagamento TOSAP e Pubblicità mediante bollettini di versamento postale ed “avendo affidato detto servizio di riscossione a Poste Italiane S.p.A. con convenzione sottoscritta in data 21.03.2016 per consentire lo svolgimento di tutte le operazioni tecniche di verifica e controllo dei flussi informatici da inviare a Poste Italiane S.p.A. si ritiene opportuno e necessario differire per il corrente esercizio 2017 la scadenza del pagamento, in deroga all’art. 39, comma 5, del Regolamento TOSAP e all’art. 31, comma 3, del Regolamento comunale per la disciplina della pubblicità, alla data del 31 maggio 2017“.

Insomma la convenzione è stata firmata da oltre un anno (21 marzo 2017) e dopo oltre un anno il Dipartimento della Ragioneria non è stato in grado di fornire gli strumenti necessari (nomi, indirizzi, importi etc..) alle Poste Italiane per procedere all’incasso del dovuto.

Tutto è imputabile ad un sistema informatico, gestito con un software, di cui nessun dipendente comunale, si afferma da più parti, ha la piena padronanza di utilizzo per via di una risicata formazione ricevuta e pertanto si è costretti a ricorrere spesso all’assistenza della casa produttrice tramite il suo agente di zona.

Più volte gli utilizzatori del programma hanno significato ed illustrato le difficoltà e la farraginosità del sistema a chi di competenza ma stranamente con scarsi risultati.

In passato per estrapolare dei dati informatici utili ad individuare, attraverso controlli incrociati gli evasori, si dice si sia dovuto ricorrere all’assistenza dell’agente di zona il quale ha risolto brillantemente il problema grazie ad un contratto di assistenza da circa 24.000 euro annui per il quale, oltretutto, non è stato fatto alcun bando di gara per la sua assegnazione

Oggi ci risiamo perché sino ad oggi nessuno è stato in grado di risolvere il problema Tosap e Affissioni già scadute il 31 marzo e si presuppone che la soluzione dovrà passare ancora una volta dalla stesa porta utilizzata in passato e sicuramente senza che, ancora una volta, vengano insegnate, una volta per tutte, le modalità operative che porterebbe, forse, a far perdere per il futuro sia il lauto contratto di assistenza che la remunerazione dell’intervento.

In ogni caso nonostante le continue lamentele sul programma da parte degli addetti ai lavori ed alle segnalazioni di soluzioni alternative, altrettanto funzionali e complete ma assai meno farraginose e principalmente assai meno costose, il problema resta, inspiegabilmente, al palo e qui le legende metropolitane fioriscono e si arricchiscono di maliziosità che andrebbero verificate e non bypassate con i noti risultati.

Non siamo in grado non solo di prevenire l’evasione e riscuotere il non pagato, ma addirittura non siamo  in grado neanche di mettere i cittadini nelle condizioni di poter pagare e tutto ciò per l’ostinazione a continuare ad utilizzare un software che, volutamente o meno, nessuno ha avuto la possibilità di essere messo in grado di poterlo utilizzare nella sua piena funzionalità.

Siamo convinti che di queste problematiche il Commissario Straordinario sia stato tenuto all’oscuro ed abbia emesso la Delibera convinto dell’ineluttabilità del differimento per cause non imputabili a negligenza ed approssimazione da parte di coloro i quali, stranamente, poi raggiungono sempre gli obiettivi per incassare la retribuzione di risultato. Una domanda però, va fatta al nostro Commissario Straordinario:” Se questo differimento di entrate erariali comporterà il ricorso ad anticipazione di cassa presso la tesoreria comunale, procurando debiti per interessi passivi, chi li dovrà pagare? Sempre i cittadini oppure questa volta, ci sbalordirà e prenderà una decisione diversa ?”