Sport/Volley/di Piero de lorentis

Galatina – La diffusione imprevedibile e planetaria dell’epidemia con la sua tragica impennata di morte e il sacrificio supremo di chi è in prima linea sta stravolgendo la nostra quotidianità.

Non abbiamo parametri di riferimento, né soluzioni antivirali efficaci per comparare questo flagello di Dio ad altre calamità che in altri tempi ci hanno afflitto. Ed allora le decisioni drastiche del fermo totale di ogni attività e dell’isolamento nelle nostre case sono i punti nodali per il contenimento del contagio.

Anche lo sport, seppur a singhiozzo in alcune discipline, si è allineato decretando il blocco di tutte le attività agonistiche nazionali e l’annullamento di manifestazioni a carattere europeo e mondiale.

E’ dell’ultima ora, sulla base delle informazioni fornite dall’OMS, la comune decisione del Presidente del CIO e del Primo Ministro del Giappone di riprogrammare i Giochi della XXXII Olimpiade di Tokyo a una data successiva al 2020, ma non oltre l’estate 2021, per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi olimpici e della comunità internazionale.

La FIPAV per prima ha bloccato i campionati di giurisdizione di ogni ordine e grado sin dalla data del 23 febbraio, a cui poi si è associata la Lega di serie A1-A2-A3 competente su quest’ultime manifestazioni.

Ad oggi la situazione è cristallizzata ma, stante i disposti del DPCM del 24 marzo che prevedono delle misure temporali più restrittive su specifiche parti del territorio nazionale o sulla totalità di esso, per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al termine dello stato di emergenza, fissato al 31 luglio 2020, il banco potrebbe saltare.

Insomma i vari campionati (calcio, basket, volley… ecc.) nella migliore delle ipotesi rischiano di svolgersi a tamburo battente fino ad agosto e nella peggiore di essere annullati.

Concorda con queste soluzioni il Vice Presidente di EFFICIENZA ENERGIA, FRANCESCO LIGUORI, che prospetta anche un’ulteriore opzione: “L’eventuale ripresa delle attività per metà maggio, anche con turni infrasettimanali a porte chiuse, potrebbe servire a completare la regular season e definire promozioni (B1 -B2 femminili) e retrocessioni. Poi la FIPAV dovrebbe intervenire per rifare le formule di svolgimento dei play off e play out, ad esempio con dei turni a gare uniche in casa della miglior classificata nella sessione regolare. Certo non sarà facile per nessun atleta recuperare appieno questi lunghi periodi di inattività, sia pure surrogati da un lavoro personalizzato e svolto tra le mura di casa: mancheranno i ritmi, la confidenza con il campo, la competizione nel gruppo, ma…sarà un denominatore comune per tutti. Il prolungamento sine die dello stop invece richiederebbe o la soluzione più drastica dell’annullamento dei campionati con il mantenimento per tutte le società delle attuali serie e categorie, oppure assegnare promozioni e retrocessioni e far svolgere (appena possibile) alle qualificate ai play off/play out, lo scorcio finale di stagione. In ultima analisi si potrebbero non recuperare le giornate saltate e ripartire con le classifiche attuali”.

Insomma il ventaglio di problematiche che rimarrebbe sul tappeto è veramente ad ampio spettro, tenuto conto degli scenari che si presenteranno di difficile interpretazione.