Cronaca/di p.z.

Il resoconto dei lavori del Consiglio Comunale del 26 novembre, che ricordiamo si è svolto in videoconferenza, si era fermato alle interrogazioni consiliari.

A seguire si è passati all’approvazione del bilancio 2019, quello di previsione dell’esercizio finanziario 2020/2022, l’assestamento generale di bilancio, la salvaguardia degli equilibri finanziari di esercizio e la verifica della stato di attuazione dei programmi. Ci sta ben poco da dire. Dopo una brevissima relazione del Sindaco, il Presidente del Consiglio ha chiesto se ci fossero interventi. Nessuno ha mai alzato la manina. Si è perciò passati su tutti questi argomenti velocemente alla votazione che in fotocopia ha visto approvati con 11 voti favorevoli e 6 astenuti tutti gli argomenti sopraelencati.

La stessa situazione si è verificata anche per l’approvazione di un debito fuori bilancio portato da una sentenza della Corte d’Appello di Lecce che ha condannato il Comune di Galatina al pagamento dei danni. Stessa votazione: 11 favorevoli e 6 astenuti.

Qui è però doveroso fare un appunto. Succede spesso che qualche consigliere (in questo caso è successo al consigliere De Pascalis) chieda qualche chiarimento sulla dinamica dei fatti o, a volte, che lo stesso venga letto in aula.

Succede altrettanto spesso che la risposta sia del tipo “sta scritto sulla delibera che le è stata inviata con il carteggio relativo ai lavori del Consiglio” oppure che “dell’argomento ne abbiamo già discusso in Commissione e lei era assente”

Ebbene, questi signori dovrebbero capire che è doveroso leggere tutti i documenti di cui si va a discutere ed approvare in Consiglio comunale.

E non tanto per gli stessi consiglieri, quanto per i cittadini che seguono i lavori consiliari e non sono a conoscenza del contenuto di quei documenti e neanche possono partecipare alle commissioni consiliari.

Strano che dopo tre anni e mezzo (per alcuni molti di più) di attività politico-amministrativa molti non abbiano ancora capito questo elementare principio di democrazia e trasparenza.

Di peggio è successo durante la discussione del successivo punto all’ordine del giorno avente per oggetto il programma comunale degli interventi per il diritto allo studio e per la promozione del sistema integrato di educazione ed istruzione da zero a sei anni.

Non mi dilungherò nell’esposizione della materia. A parte, sulle pagine del Sedile, troverete un intervento della consigliera Paola Carrozzini, che ci ha chiesto la pubblicazione per spiegare ai lettori le ragioni per cui ha definito il Programma “asettico, distaccato, privo di emozioni e di ogni partecipazione vera e concreta alla realtà scolastica”.

Come è nella nostra linea editoriale ospitiamo e pubblichiamo tutte le opinioni senza distinzioni ne pregiudizi verso chicchessia.

Dal giudizio dato al Piano dalla consigliera Carrozzini è nata una replica vivace dell’assessore Dettù: “Come potrebbe un Piano in cui devono essere riportate esclusivamente tabelle contenenti numeri avere una umanità?”

“La mancanza di umanità – ha risposto Carrozzini- consiste nella mancanza di partecipazione e di vicinanza dell’Amministrazione Comunale, ai problemi della scuola che sono tanti e spaziano dal trasporto urbano degli studenti alla connessione internet, dalla distribuzione dei finanziamenti alla carenza di figure di sostegno all’attività degli insegnanti”.

Da questo momento in poi è successo tutto ciò che in un consesso consiliare non dovrebbe mai succedere sia per regolamento che per rispetto dei ruoli e delle persone.

Mentre la consigliera Carrozzini parlava, il Sindaco, senza chiedere la parola al Presidente del Consiglio (gli succede spesso questo vuoto di memoria sulle regole), interrompeva, non autorizzato, con frequenza la consigliera per contestare il suo dire. Idem dicasi per l’assessore Dettù che addirittura si è sentita autorizzata a chiedere al Presidente, non tanto il permesso di poter parlare, ma quello di far intervenire nella discussione l’assessore Palumbo senza che lo stesso avesse chiesto ne detto nulla ed il Presidente ha addirittura dato l’autorizzazione.

Per non farci mancare nulla ad un tratto è apparsa in video anche l’assessore Giaccari, che senza essere stata invitata ne chiamata ad intervenire (e senza aver ancora imparato che gli assessori in Consiglio Comunale sono soltanto ospiti e non possono autoinvitarsi a parlare ma limitarsi, se richiesto, ad intervenire per rispondere a domande su argomenti del loro settore di competenza) ha preteso di parlare instaurando addirittura un contraddittorio con la consigliera Carrozzini.

Il Presidente ha tranquillamente tollerato facendosi scivolare tutto di dosso. Alla fine è intervenuto ma non per bacchettare assessori e sindaco, ma solo per negare la parola chiesta dalla consigliera Carrozzini per rispondere alle accuse che le erano state mosse.

Sarà pure irriverente nei confronti dell’istituzione dirlo, ma di certo la colpa non è mia se in quei frangenti l’istituzione è stata così mal rappresentata da rendersi responsabile di un Consiglio comunale che si era trasformato in un mercatino rionale di frutta e verdura. Naturalmente senza alcuna offesa per il mercatino.

L’impressione più spiacevole che ancora una volta si è ricavata è quella di un Presidente del Consiglio inadeguato a svolgere il ruolo a cui è stato chiamato.

Dimentica troppo spesso di essere il Presidente dell’intero Consiglio Comunale e non della sola maggioranza e ciò lo porta a perdere il controllo della situazione facendo inasprire, come successo anche giovedì sera, i toni della discussione.