L’ azienda Agraria Duca Carlo Guarini di Scorrano sarà presente alla stand 4 del padiglione Puglia.

vinoCronaca/ di Redazione

Scorrano – Sono sette i vini biologici certificati che l’Azienda Agraria Duca Carlo Guarini di Scorrano una realtà vitivinicola salentina antichissima, che da sempre punta al recupero e alla valorizzazione dei vitigni autoctoni – presenterà quest’anno al Vinitaly. Nel PAD 11 Puglia, D4 si potranno degustare Vigne Vecchie, Natívo, Pìutri, Malìa, Malìa Rosa, Campo di Mare e Murà. Tutti in purezza, biologici certificati Codex e innovativi. 

Dietro un bicchiere di vino c’è un mondo di esperienze umane, le più varie e dietro quello di Guarini, c’è una famiglia che ha 900 anni di storia ed è espressione del territorio. Un mondo di uomini e donne, che con il loro lavoro tutelano il patrimonio viticolo salentino, quello del Negroamaro, del Primitivo e della Malvasia nera.

Così nascono i classici, da vitigni autoctoni del Salento, vinificati in rosso, in rosato e in bianco. Una grande varietà di vini fatti con competenza e sincerità, rispettando l’ambiente e i consumatori. Solo vigneti coltivati direttamente, senza l’uso di prodotti chimici di sintesi, con passione e fatica per dare le giuste sensazioni. Per essere sempre al passo coi tempi ed esprimere la novità nella continuità è stato fatto un restyling delle etichette dei vini autoctoni, che si presentano con grafismi eleganti, semplificati, color nero per i rossi e oro per i bianchi e i rosati: solo una lettera che contraddistingue ogni vino e per la prima volta direttamente in etichetta la “carta d’identità”, con l’indicazione dell’età del vigneto, la composizione del terreno, l’intensità e la resa per ettaro.

E poi c’è la linea storica, i vini che parlano degli avi, dei secoli trascorsi da vignaioli e dei personaggi illustri ospitati in passato. Come Murà, un bianco da Sauvignon, dedicato a Gioacchino Murat, genero di Napoleone Buonaparte e Re di Napoli, che nell’800 durante una sua visita a Lecce, lasciò il suo nome all’italiana inciso su una specchiera del Palazzo Guarini o Boemondo, un primitivo di alta qualità ispirato a Boemondo d’Altavilla principe di Taranto, primo figlio di Roberto il Guiscardo, conquistatore della Puglia, di cui Ruggiero Guarini fu compagno d’arme nell’avventura della prima Crociata e ancora i vini della linea ‘900 – 900 Primitivo e 900 Sauvignon – nata nel 2014, per festeggiare i 900 anni di vignaioli e ricordare l’antenato Accardo Guarini, Conte di Valesio, che già nel 1114 coltivava le sue vigne nella Tenuta Pìutri, tra Lecce e Brindisi.