Il sito del museo P.Cavoti è da tempo irraggiungibile, la Pupa è nel degrado, tutto si è fermato tranne le passerelle politiche. 

Museo GalatinaLettere/ di Maristella RomanoAvviso Museo

Galatina – Giorni fa leggevo un articolo su un quotidiano nel quale la nostra amministrazione comunicava a noi semplici cittadini la volontà di puntare sul turismo religioso, promuovendo anche le bellezze artistiche presenti sul territorio, comprese le bellezze artistiche e storiche presenti nel nostro museo.

Incuriosito mi sono collegato sul sito pugliamusei.it e ho trovato alcune informazioni riguardanti il museo Cavoti, tra cui il sito internet www.museocavoti.it.

Purtroppo però il sito internet non era accessibile. Così ho aspettato qualche giorno, immaginando un malfunzionamento temporaneo, ma a distanza di giorni il sito non è ancora raggiungibile (può verificare lei stesso direttore). Ora direttore le chiedo: nessuno dell’amministrazione controlla prima di scrivere, o si scrive solo per il gusto di dire che si sta facendo qualcosa?

Sono a conoscenza a Palazzo Orsini che il sito internet non funziona e che le iniziative prese sono solo di facciata, dimenticando la qualità degli interventi? Come si può promuovere il territorio se un turista non riesce a collegarsi per giorni ai siti internet di interesse? Perché si coinvolgono associazioni e non professionisti del settore?

Alla luce di tutto questo, Bit, articoli su quotidiani e interviste varie appaiono come semplici passerelle per i politici, e non serviranno a nulla se prima non si mette a regime un sistema serio, con gente seria e professionale.

L’improvvisazione la lasciamo alle associazioni, non agli enti pubblici, che dovrebbero essere governate da persone con competenze. Bisogna purtroppo constatare che dopo la Pupa ad essere oscurato è anche il museo, confermando ancora una volta l’inadeguatezza di chi ci governa, oggi come ieri, facendo sprofondare nel buio totale la cultura in questa paese.

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Egr. Maristella,

Questa città purtroppo va così. Il museo del Tarantolismo per poterlo visitare bisogna telefonare e chiedere un appuntamento a “Città Nostra”. E’ assurdo. Primo perché non vediamo il nesso, come anche lei rileva, tra un museo ed una Associazione e poi perché abbiamo pagato e continuiamo a pagare una cooperativa perché lo gestisca e lo tenga aperto. Il Museo del Tarantolismo è una sede distaccata del Museo Cavoti e quindi va tenuta aperta dal gestore del Museo. Perché nessuno è mai intervenuto a mettere ordine ed a far rispettare il contratto?

Il sito ufficiale online del Museo, le confermo di aver controllato e non funziona, per poterlo visionare forse dovremmo chiedere consiglio a “Chi l’ha visto”  perché, di sicuro, a palazzo Orsini non hanno visto nulla, semplicemente perché non controllano mai nulla. Determina di impegno di pagamento a iosa ma di controlli su cosa stanno pagando, mai. Lei potrei fare a tal proposito infiniti esempi. 

“Lampada senza Luce” è un altro capitolo squallido. Tralasciando le nefandezze del passato, sia prossimo che remoto, e fermandoci ad un recente presente precisamente nel dicembre del 2017 con la delibera di Giunta n.135 l’esecutivo portava a conoscenza della città che era stata accolta la richiesta fatta dalla ditta De Pascalis Impianti che si era dichiarata di essere disponibile “per un anno intero ad effettuare lavori all’impianto di pulizia, di disinfestazione, di riempimento della vasca e riattivazione dei getti di acqua nonché ulteriori interventi di manutenzione ordinaria per il corretto funzionamento dell’impianto” 

 

Da allora non si è saputo più niente. Visto, poi, che la stessa delibera non è stata annullata e quindi ancora efficace, non si riesce a capire perché sia rimasto tutto lettera morta e perché nessuno abbia preteso che si prestasse fede agli impegni assunti. Per la serie “i misteri dell’ombelico del Salento”.

La cultura, come asserisce lei gentile lettrice, a Galatina è un optional, uno status da esibire più che da curare devotamente. E’ una passerella per foto e social. Purtroppo a Galatina, così come nel passato,  anche nel presente assistiamo ad un continuo inseguimento tra l’assessore al ramo e la Cultura senza che riescano mai a raggiungersi.