La malinconia di una persona sola e anziana che vuole soltanto scambiare qualche parola.

Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico

Non eravamo più abituati ad ascoltare un discorso di così alta “levatura istituzionale”.


Per troppo tempo abbiamo sentito discorsi che rasentano terra, quando non si infilano sottoterra.
Toccati cento temi nei quindici minuti di un discorso diretto, senza filtri, lontano dal politichese per non lasciare “dubbi interpretativi” da tirare di qua o di là, secondo la convenienza politica.


E mentre tutti erano comunque attenti a leggere nelle pieghe del discorso del Presidente, elementi da rinfacciare all’avversario o nemico politico, io no, io ho colto in un pur breve passaggio, tutta quella infinità umanità che per me vale più di tutto il resto del discorso.


Ha trovato nel mezzo del suo discorso il modo di raccontarci della Signora Anna, una signora che mentre tutti noi siamo costretti a festeggiare, chiama i Carabinieri:
“Sto bene, non ho bisogno di niente, solo di un po di compagnia’”.
Ed i Carabinieri che vanno a trovarla a scambiare con la signora Anna qualche bellissimo pensiero, quelle piccole cose che magari per lei hanno rappresentato tanto, forse tutto.


Ho trovato stupendo questo passaggio, da una parte l’Arma dei Carabinieri dall’altra la solitudine di una vecchietta che nel Natale avvertiva ancora di più quel senso di solitudine. La divisa e l’indifferenza.
Struggente il pensiero di una persona anziana e sola che non ha altri a cui telefonare o ha paura di telefonare a qualcuno per non disturbare.


La malinconia di una persona sola e anziana che vuole soltanto scambiare qualche parola, magari fare gli auguri, magari sentirsi fare gli auguri.


La signora Anna rappresenta quella infinità di persone che soffrono mentre tutti si divertono o solo ci provano, quella infinità di persone che non vedono l’ora, che sperano, che le festività passino in fretta.


E sono tante, troppe, solo che la loro voce è coperta dal botto delle bottiglie di spumante che per l’occasione si stappano.
Bello tutto il discorso, una boccata di ossigeno e di speranza, emozionante la parte dedicata alla signora Anna, alle tante signore Anna.


E con questo augurio che cominciamo il nuovo anno.
L’augurio di riuscire a vedere quella “spessa solitudine” che c’è attorno, di riuscire a vedere quelle tante signore Anna che abbiamo intorno e che non vediamo o facciamo finta di non vedere, per non rovinarci la festa.
Buon anno Signora Anna.