Dopo aver perso il treno lo inseguiamo a piedi. Deliberato l’inserimento nel passivo fallimentare per il recupero di 75.000 euro di crediti. 

fiera-di-galatinaCronaca/ di p.z.

Galatina – Con una nota inviata con posta elettronica il 04 marzo 2016 è stato comunicato al Comune di Galatina che il Tribunale di Lecce, con la sentenza n. 3 del 21 gennaio 2016 ha dichiarato il fallimento della Fiera di Galatina e del Salento S.p.A. già da anni in stato di liquidazione (Giudice Delegato dr. Alessandro Silvestrini – Curatore dott. Fabio Corvino).

L’udienza per l’esame dello stato passivo è stata fissata per il prossimo 20 giugno 2016.  E’ questo l’epilogo un doloroso capitolo della storia nostrana disseminato da una serie di omissioni e di errori sia politici che burocratici i quali tanto per cambiare hanno portato la città ed i suoi cittadini a registrare perdite su più fronti di diversa natura.

Se da un lato vi è da registrare la chiusura della storica Fiera Campionaria dall’altro vi è da registrare una serie di svarioni che hanno significato e significheranno perdita certa di denaro per i cittadini galatinesi. Non parliamo solo dei vari foraggiamenti politici a presidenti, consiglieri di amministrazione, revisori, sindaci e commissari della Fiera, i quali hanno avuto nel complesso un solo merito: quello di aver portato gradatamente al fallimento l’Ente Fiera.

Parliamo anche del fatto che , sulla base di evidenze amministrativo-contabile agli atti del servizio di Ragioneria, il Comune di Galatina è creditore nei confronti dell Ente Fiera spa della somma di € 75.000  somma corrisposta dal Comune in favore della Banca Popolare Pugliese, per effetto della delega di pagamento rilasciata alla Banca a garanzia del versamento delle rate di ammortamento di un mutuo contratto dalla società Fiera di Galatina e del Salento Spa e che abbiamo dovuto onorare noi, Comune di Galatina, sino all’ultimo centesimo grazie alla morosità dell’Ente Fiera.

Se da un lato dobbiamo dire grazie ad una deliberazione commissariale ( la n.195/2010) del dott. Capuano per la leggerezza con cui ha affrontato e risolto a suo tempo la vicenda caricandoci questo debituccio sulle spalle senza pretendere adeguate garanzie da parte dei soci, dall’altra dobbiamo dire grazie anche a chi rifiutando o non prendendo in considerazione (chissà perchè) le ultime concrete possibilità di recupero del credito, facendo versare l’affitto dei padiglioni del quartiere fieristico affittato a privati nelle casse dell’Ente Fiera in liquidazione piuttosto che in quelle comunali, perdendo così l’ultima concreta possibilità di recupero.

Ora che le possibilità di riscuotere anche un miserrimo centesimo sono al lumicino il nostro sindaco Montagna e la sua valorosa equipe si ricorda che abbiamo un credito non riscosso dall’ormai fallito Ente Fiera e giusto per fingere di far qualcosa essendo un atto dovuto riunisce i suoi prodi e delibera con atto n.123 del 09 maggio 2016 di proporre ricorso per ammissione al passivo fallimentare del credito vantato.

Considerato poi, si legge in delibera, che all’incarico suddetto può attendere l’Avvocatura Comunale ( e chi sennò, visto che si tratta di raccogliere acqua con il colino) viene demandato al Sindaco il conferimento e la formalizzazione dell’incarico per la proposizione del ricorso in favore dell’Avvocatura comunale.

E dire che dalle parti di via Montegrappa e di via Umberto I si sente dire spesso che questa amministrazione è stata ed è quella del fare…Forse danni e poi tentativi maldestri di nascondere i cocci? A proposito di cocci, si è sentito, nell’ultimo Consiglio Comunale a proposito del bilancio pluriennale di previsione, l’assessore De Donatis affermare che non si è potuto tenere conto o far menzione del milione e duecento mila euro che il giudice ci ha condannato a pagare all’ATO LE/2. in quanto la notizia si era avuta soltanto il 13 maggio. Però intanto bisogna pagare subito anche se sulla conoscenza tardiva delle sentenze si sta giocando troppo, vedi anche sospensiva CSA.

Ci chiediamo ora a proposito di questi 75.000 euro, sapendo già la risposta ma sapendo anche già che trattasi di perdita certa, si è tenuto conto di questa “particolarità” nel Bilancio di previsione oppure l’assessore De Donatis spera veramente di poter recuperare da quel credito qualche spicciolo se non altro per pagare la benzina che si consuma per servizi impropri di trasporto persone effettuati per conto dell’amministrazione da dipendenti comunali?

Se così fosse non potrebbe che farci piacere (compreso magari anche qualche interessamento da parte di qualche autorità inquirente). Ci farebbe piacere perché sulla materia esisterebbe ancora qualche inguaribile ottimista. A meno che questo ottimismo non derivi da un suo personale stato di benefica spensieratezza del tipo di quella, ben identificata e descritta, da Erasmo da Rotterdam.

Trovandoci infine, in tema di ultimo Consiglio Comunale e di dichiarazioni dell’ assessore De Donatis, a volte il tempo è tiranno e non ci permette di dipanare tutte le matasse nei tempi e nelle occasioni dovute, registriamo la dichiarazione con cui egli afferma che solo in un secondo momento è stato chiamato ad interessarsi di Bilancio e Finanza comunale in quanto la scelta di Montagna sulla sua persona era dovuta alla sua competenza nel poter studiare ed intercettare flussi finanziari nazionali e  comunitari da veicolare a Galatina.

Leggevo su un noto social network, che condivido in toto, che ci saremmo accontentati che con i finanziamenti che fosse  riuscito ad intercettare fossimo almeno riusciti a recuperare tutto ciò che, come comunità, gli abbiamo corrisposto e corrisponderemo ancora per averlo come assessore.  L’Opus Dei, in questa sua funzione assessorile di intercettatore di risorse, non avrà certamente intercesso  per la città ed i suoi cittadini. Sarà riuscita magari ad intercedere per qualche cittadino più cittadino di altri?