Cronaca/di p.z.

Forse dire in trasferta può indurre in inganno in quanto il Consiglio comunale non si è spostato da Palazzo Orsini. Si è solo spostato di sala e si è svolto in una cornice inedita.

A memoria, almeno quella mia, forse è la prima volta che il Consiglio comunale si è tenuto nella sala del Sindaco. Colpa del Radon. L’aula consiliare conteneva valori al di sopra della media, pertanto gioco forza il trasferimento è stato d’obbligo.

Ma non è stata questa la sola novità. Novità sono state anche le minoranze seppur per causa di forza maggiore. Dei sei consiglieri, erano presenti soltanto in tre. Assente Sandra Antonica per motivazioni di carattere familiare. Assente, dopo una decina di minuti dall’inizio dei lavori, Loredana Tundo, doveva essere presente alla cerimonia di insediamento dei nuovi eletti nel Consiglio provinciale (rientrerà verso la conclusione dei lavori) e, seppur particolarmente atipico, annotiamo tra gli assenti (ultimamente non è la prima volta) nelle fila dei consiglieri di minoranza (lui ama autodefinirsi tale) anche il consigliere Antonio Antonaci.

Ritorniamo alla consigliera Tundo. Dopo aver letto tre interrogazioni consiliari da lei presentate (mancanza di un medico urologo-oncologo nel presidio ospedaliero del S. Caterina Novella, Slittamento della tempistica nel rifacimento stradale e deposito abusivo di stralci della potatura degli alberi in città in zona Madonna della Grotta) si è allontanata per assolvere agli altri doveri istituzionali. Risposta ai quesiti posti alla consigliera alla prossima puntata.

Spostato dal secondo all’ultimo posto l’argomento riguardante la cessione di parte dell’immobile ex Istituto tecnico Commerciale di via Piemonte all’Arpal Puglia per essere adibito una volta ristrutturato a sede del Centro per Impiego.

Momento di vivacità sull’approvazione del Bilancio consuntivo. Dopo una breve relazione da parte del Sindaco sui numeri del consuntivo e sui risultati di gestione, rilevati tra l’altro dalla Corte dei Conti nella sua verifica periodica, ha posto l’accento sul coinvolgimento dei soggetti attivi, sia in forma individuale che associativa, nella nell’attività di amministrazione e gestione della stessa coinvolgendoli direttamente ed indirettamente nelle varie branche delle attività sociali e culturali.

Di parere diverso la minoranza che per bocca del consigliere Marcello Amante ha definito, che ciò che per l’attuale maggioranza è un vanto e un coinvolgimento in una gestione trasparente della cosa pubblica, in realtà è soltanto un “decadimento morale al limite della decenza”. E giù una serie di esempi a documentare una gestione “familiare” degli incarichi.

Tale definizione ha fatto scatenare la bagarre. Una bagarre che non entra mai nel merito delle cose, si riduce al solito refrain del tu hai fatto questo e noi stiamo facendo quest’altro, e la cosa comincia ormai ad essere veramente stucchevole soprattutto allo spettatore fuori dai giochi delle parti che da un Consiglio comunale spera di capirci qualcosa tra chi bleffa e chi gioca pulito.

Quei cittadini sperano di poterlo capire ma da un siffatto dibattito politico è assai difficile. E’ chiaro solo il punto di partenza. L’Amministrazione Amante ha fatto il suo percorso. Giusto o sbagliato che sia ha scritto la sua storia ed è chiara a tutti perché è già scritta. Il voto lo hanno dato gli elettori non riconfermandogli, seppur per un pugno di voti, la fiducia. Chi ora deve dimostrare trasparenza e migliore qualità è la nuova maggioranza. Non serve difendersi attaccando sempre su cosa è stato fatto nel passato, è del presente che si deve parlare e sul presente che bisogna dar conto e dare adeguate risposte senza far apparire per oro il rame o spostare i termini del dibattito gettandola in bagarre.

Si può non essere d’accordo su un progetto di città diverso dal proprio, sulle modalità di realizzazione dello stesso progetto, sulla destinazione di un immobile o di un’opera da realizzare ma seppur nella diversità si deve parlare di questo e soltanto di questo. Basta con questa questa sceneggiata, basta con la replica dello stesso spettacolo, ha stancato tutti. Lo show è finito, la città attende fatti basta sceneggiate di comparse che improvvisamente si sentono primattori. Speriamo che alla fine prevalga il buon senso.

Argomento Tari, messi a disposizione con fondi di bilancio, in aggiunta ai sussidi erogati dai Servizi sociali, 200.000 euro per aiutare le famiglie meno ambienti nel pagamento della tassa. Pochi o troppi? qui si è sviluppato il dibattito. Adeguati per la maggioranza, insufficienti per la minoranza.

Ponte Picaleo: Non si tratta di una variante al PUG ma di una “variante di destinazione d’uso”. Risolverà l’intasamento del traffico ai residenti del Rione S. Giovanni eliminando l’effetto imbuto. Questo il parere della maggioranza. Per la minoranza l’effetto imbuto resta se non sarà modificata la larghezza del ponte. Restano nell’aula le lacrime per 3 milioni persi che avrebbero risolto problema ponte e l’allargamento della strada. Ora per i 4 passaggi a livello e Ponte Picaleo bisognerà attendere il risveglio dal lungo letargo della Regione.

Piano Casa sintetizzato al massimo. Si tratta, con l’approvazione e l’adeguamento alla legge 36, di dare la possibilità in tutte le zone della città, comprese quelle agricole, di poter, nell’ambito delle disposizioni di legge, usufruire di ampliamento volumetrico nella misura di un 20%.

Approvato anche un ordine del giorno per l’adesione alla proposta della CIA tesa al riconoscimento del Salento quale “Zona Svantaggiata” per i danni subiti dalle avverse condizioni climatiche e dalla Xylella ai fini dell’ottenimento per i produttori agricoli di sgravi fiscali e risorse finanziarie.

Approvata all’unanimità la richiesta ai Consorzi di Bonifica per la sospensione/annullamento delle cartelle esattoriali.

Approvata, infine, la cessione di parte dell’immobile dell’ex Istituto Commerciale La Porta in via Piemonte all’Arpal Puglia e la destinazione del resto dell’immobile alla creazione di un Fermo Posta.