Cronaca/di pietro zurico

Interrogazioni e Cavallino Bianco hanno movimentato il Consiglio comunale del 23 novembre ritornato in presenza dopo lunga assenza dall’aula consiliare.

In realtà più che le interrogazioni è stato il Cavallino Bianco ed il suo regolamento ad alimentare il dibattito pertanto più che una stucchevole cronologia di argomenti conditi dai relativi silenzi riferisco sui momenti più salienti dei lavori consiliari.

Iniziamo dall’approvazione del regolamento del Cavallino Bianco. Ci siamo chiesti quale fosse il senso di approvare un regolamento comunale quando l’Amministrazione (o chi per essa) si dice stia lavorando su un ormai prossimo Avviso Pubblico per l’affidamento della gestione del teatro a soggetti privati.

Il dubbio è rimasto intatto perché nessuno l’ha chiarito neanche allorquando dai banchi della maggioranza si è parlato di “urgente approvazione” del regolamento nonostante vi fosse unanime convinzione che si stesse approvando uno incompleto e lacunoso.

A dare inizio alle danze è stata una mozione presentata dalla consigliera Carrozzini con oggetto il ritiro dell’argomento dai lavori consiliari per essere ripresentato allorquando fosse stato integrato nelle sue parte lacunose e grammaticalmente scorrette.

La mozione non è stata messa a votazione, come invece avrebbe dovuto essere, perché il Presidente del Consiglio ha deciso di proseguire prioritariamente nell’ascolto di tutti gli interventi. Decisione alquanto strana visto che se la mozione fosse stata votata ed approvata gli interventi non avrebbero avuto alcun senso.

Al termine degli interventi, comunque, Carrozzini è ritornata all’attacco chiedendo che fosse fatta la votazione della mozione. Per tutta risposta, il Presidente, forse ancora sotto gli effetti dell’emotività (ipse dixit) dell’essersi ritrovato nuovamente in un Consiglio in presenza, ha sospeso i lavori per 5 minuti per un consulto tra le parti, dimenticandosi addirittura di sottoporre la sua decisione al voto del Consiglio.

Si scuserà poi, su tardivo intervento del Segretario che gli segnalava l’irregolarità del non voto, con un originale “tanto eravamo tutti d’accordo vero?”.

Terminato il consulto la mozione è stata riformulata, col consenso della consigliera Carrozzini, dal consigliere Garzia. In sintesi egli ha dichiarato la disponibilità al voto del regolamento purché lo stesso, ritornasse nelle commissioni consiliari, venisse integrato, corretto e poi ritornasse in Consiglio comunale per essere riapprovato. La proposta così riformulata è stata accettata.

Ora vi starete chiedendo: Che senso ha approvare un Regolamento incompleto se poi deve ritornare in Consiglio per essere riapprovato? Me lo son chiesto anch’io.

Oltretutto, gli stessi consiglieri, che prima avevano chiesto il ritiro dell’argomento, son rimasti silenziosi e passivi allorquando il Presidente (furbescamente?) ha fatto votare l’approvazione del regolamento (con l’assurdità del voto favorevole anche da parte dei consiglieri che chiedevano il suo ritiro) ma non ha fatto votare all’intero Consiglio la mozione contenente la decisione unanime che il regolamento doveva ritornare al vaglio delle commissione e dopo essere stato rivisitato e corretto, riportato in Consiglio comunale per la sua approvazione. E come se non bastasse il gruppo “del ritiro” ha anche votato favorevolmente la immediata esecutività e pertanto il regolamento da loro contestato è invece già operativo.

Questo tipo di “manovra” ricorda tanto le pensiline alla fermata degli autobus. Infatti dopo circa 5 mesi dalla presentazione della mozione da parte della consigliera Carrozzini la maggioranza, tramite il consigliere Prastano, chiese che le pensiline fossero installate in tutte le fermate degli autobus. Fu chiesto, pertanto, alla consigliera Carrozzini di ritirare la sua mozione in modo tale che fosse fatta una delibera che contemplasse l’installazione delle pensiline in tutte le fermate autobus utilizzando, a copertura della spesa, i fondi del 5 per mille.

Oggi all’interrogazione della stessa consigliera Carrozzini che ha fatto notare come dopo circa 5 mesi non si è fatto ancora nulla, l’assessore Palumbo ha risposto che i proventi portati dal 5 per mille sono di ben poca consistenza. Erano di circa 2.000 euro pochi anni fa, poi- ha proseguito- con la dovuta pubblicizzazione e sensibilizzazione dei cittadini, sono diventati nel 2020, aumentando gradatamente anno dopo anno, circa 11.000. Le pensiline, ha proseguito, hanno un costo che oscilla dai 1.500 ai 6.000 euro per cui non si possono fare grandi cose tenendo presente anche le altre esigenze a cui devono provvedere i Servizi sociali. La consigliera Carrozzini si è ritenuta soddisfatta della risposta.

Resta il dubbio però, non chiarito dall’assessore ai cittadini che ancora attendono le pensiline, se l’ammontare dei proventi del 5 per mille fosse stato scoperto da lui e dal Sindaco solo in occasione dell’odierna interrogazione oppure se della cosa fossero già a conoscenza anche ai tempi della presentazione della mozione e del conseguente impegno assunto, a parole, in Consiglio comunale.

Sui 40.000 all’APS “34° Fuso” ha risposto l’assessore Dettù. Il Consigliere Prastano aveva chiesto: un documento dettagliato della spesa sostenuta, quali benefici economici sociali e culturali avesse conseguito il festival, se il Sindaco è la Giunta erano a conoscenza del fatto che la società Metropolitan Adv fosse parte attiva della gestione della comunicazione del festival “In trance” etc.

Secondo l’Assessora per l’APS, trattandosi di appalto di servizi, non è prevista la presentazione di una rendicontazione bensì un corrispettivo delle spese sostenute in un’unica fattura. Ha poi asserito che il termine di dieci giorni (21-31 maggio) per la presentazione di un progetto è congruo ( forse l’assessora non è stata messa al corrente che l’Avviso è stato pubblicato nell’Albo comunale online il 25 maggio riducendo di fatto i giorni a 6 – n.d.r.). La Metropolitan- ha proseguito- è un’agenzia pubblicitaria operante come altre sul territorio la quale è stata selezionata dagli operatori economici gestori del servizio a cui l’Amministrazione ha sempre lasciato massima libertà nelle scelte. La rassegna, ha concluso, ha rappresentato un momento di sviluppo socio-culturale notevole che per essere illustrato nella sua completezza avrebbe bisogno di un intero Consiglio comunale. Ha fatto conoscere il centro storico, i palazzi della città ed ha portato turisti e cittadini del circondario che hanno apportato benefici agli operatori economici locali.

Soddisfatto della risposta il consigliere Prastano per ciò che riguarda la comunicazione ma insoddisfatto sul significato del festival.

Ancora Cavallino Bianco. Perché, ha chiesto il consigliere Prastano, per gli spettacoli del post inaugurazione sono stati concessi biglietti gratis ad alcuni e privilegi sul costo dei biglietti d’ingresso agli associati di Arci Lecce che ha una matrice politica ben precisa?

Risposta analoga a quella data per giustificare la scelta della solita agenzia pubblicitaria è stata quella fornita dall’Assessore Dettù: “E’ una scelta fatta dai gestori della rassegna a cui l’Amministrazione è estranea”. Questa volta il consigliere Prastano si è dichiarato completamente insoddisfatto della risposta.

In conclusione assenti 4 consiglieri di cui tre delle minoranze (Pulli, Sabato e Spoti) ed uno della maggioranza (Palmieri). Sono stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno. Già detto del regolamento del Cavallino Bianco. Sono stati inoltre approvate le linee di indirizzo del Servizio di gestione dei parcheggi pubblici a pagamento, il programma comunale degli interventi per il diritto allo studio, le determinazioni per il servizio delle pubbliche affissioni per città e frazioni ed il DUP.