Alcune scelte del Dirigente sono state mal digerite ma è tutto regolare secondo legge. Inesattezze sul trattamento economico.  

Cronaca/ di p.z.

E’ burrasca all’interno del corpo della Polizia Municipale. La causa scatenante è stata la determina con cui il dirigente della Polizia Municipale, dott. Domenico Angelelli, ha provveduto alla definizione delle Sezioni nel Comando di Polizia, alla contestuale ripartizione delle attività tra le stesse ed alla nomina dei responsabili di sezione.

Sono state le nomine, meglio dire una nomina, a causare malcontento e conseguenziali reazioni, ma andiamo con ordine.

Cominciamo col dire che le Sezioni o Nuclei sono delle unità operative di dimensioni minori inserite nell’ambito di un Servizio, sono dotate di specifiche competenze per materia, prodotto ed attività e dotate di una contenuta autonomia operativa. Sono però prive di compiti che abbiano rilevanza esterna.

La loro specificità consiste nell’assolvere funzioni amministrative e tecniche sia a supporto delle attività di programmazione che di prestazione di servizio oltre ad altre attribuite con atto dirigenziale.

A tal fine il dirigente, dott. Angelelli, ha provveduto ad individuare, in base ai compiti e le mansioni tipiche del corpo di Polizia Municipale, 4 Sezioni.

1^ Sezione: Segreteria Comando, Personale e Servizi, Randagismo e Protezione Civile.

2^ Sezione: Polizia Giudiziaria, Polizia Edilizia e polizia Ambientale.

3^ Sezione: Polizia Stradale, Viabilità, Pronto Intervento, Sanzioni e Contenzioso.

4^ Sezione: Polizia Amministrativa, Commerciale e Mercati.

Prima di passare ai nomi ed ai malumori è necessario, anche se cosa prolisso e pesante per chi legge, elencare quali siano i compiti dei responsabili delle Sezioni.

A) valutare ai fini istruttori le condizioni di ammissibilità, i requisiti di legittimazione per l’emanazione di un provvedimento

B) Predisporre il provvedimento finale dopo aver riscontrato la regolarità dei presupposti di fatto e di diritto che regolano le rispettive materie di cui trattasi trasmettendo (questo è un passaggio importante) gli atti al Comandante quale organo competente per l’adozione finale.

C) Accertare d’ufficio i fatti (…) per l’emanazione del provvedimento finale.

D) Autenticare, trasmettere ed acquisire presso altre Pubbliche Amministrazioni ogni atto o documento necessario all’esito dei procedimenti assegnati in istruttoria.

E) Riscontrare ogni richiesta di accesso agli atti e documenti nell’ambito dei procedimenti di competenza affidati in istruttoria

F) Comunicare ai destinatari dell’atto amministrativo di competenza il proprio nominativo come responsabile del procedimento.

Ed ora i nomi dei responsabili scelti dal Dirigente.

Alla prima Sezione, Segreteria Comando, Personale e Servizi, Randagismo e Protezione Civile , il servizio è stato affidato all’Ass.te Tundo dott. Luigi istruttore di vigilanza inquadrato nella categoria giuridica C.

La seconda Sezione, Polizia Giudiziaria, Polizia Edilizia e polizia Ambientale assegnata al Com Capo Notaro sig. Giuseppe in quadrato nella categoria D

La terza Sezione, Polizia Stradale, Viabilità, Pronto Intervento, Sanzioni e Contenzioso il Dirigente Angelelli l’ha riservata a se stesso.

La quarta Sezione , Polizia Amministrativa, Commerciale e Mercati al Com. Capo De Pascalis dott.ssa Gabriella, specialista di vigilanza Categoria D.

La disputa con annesso malcontento è nata sulla nomina a responsabile di Sezione del dott. Luigi Tundo inquadrato nella categoria C. Seppur comprensibile la reazione emotiva, principalmente da parte di chi ha ricoperto parte di questi incarichi per anni e di coloro che hanno un grado militare superiore, e quindi si sono sentiti delegittimati da qualcosa che pensavano che in via prioritaria spettasse a loro, bisogna però dire che il Dirigente non ha commesso nulla di illegale ne di illegittimo.

Non entro nel merito delle competenze e capacità individuali per le quali il Dirigente responsabile è l’unico accreditato a fare le dovute valutazioni di merito, mi soffermo solo sulla parte giurisprudenziale della vicenda che legittima l’operato del Dirigente.

Esiste una larga giurisprudenza in merito che si è espressa su casistiche analoghe. Ebbene secondo detta giurisprudenza le funzioni di organizzazione e di controllo spettano solo ed esclusivamente a chi è inquadrato nella qualifica D con funzioni dirigenziali. Nello specifico però, il dott. Tundo, così come tutti gli altri affidatari di responsabilità di Servizio, non hanno alcuna funzione di controllo ma soltanto di organizzazione e pertanto anche un dipendente inquadrato in categoria C può rivestire l’incarico di responsabile di Nucleo o Servizio principalmente qualora sia mancante adeguata figura professionale di riferimento.

Naturalmente il rivestire tale incarico non conferisce al dipendente alcun diritto ad un’automatica acquisizione della Categoria professionale superiore ad essa potrà accedere sempre e soltanto tramite concorso pubblico.

Inoltre, il responsabile di Nucleo/Sezione può essere solo e soltanto responsabile del procedimento ma il suo documento non avrà mai nessun valore esterno se non firmato dal Dirigente responsabile del settore. I suoi atti hanno quindi valenza solo ed esclusivamente all’interno del corpo della Polizia Municipale.

Ho qualche grossissimo dubbio, invece, sulla validità di quanto riportato nella determina dal dott. Angelelli nella parte in cui scrive che “il presente atto non comporta impegni di spesa in quanto l’attribuzione delle responsabilità di che trattasi non prevede, al momento, nessuna specifica indennità di responsabilità organizzativa o procedurale“.

Se è vero che l’attribuzione delle responsabilità non prevede, al momento, la corresponsione di nessuna specifica indennità di responsabilità organizzative o procedurale è pur vero che un dipendente inquadrato in categoria C a cui si fa ricoprire un incarico di categoria D, oltretutto conferito con determina dirigenziale, ha diritto alla retribuzione corrispondente alla qualifica funzionale del ruolo che l’Amministrazione Comunale gli ha fatto ricoprire.