Continuano a far discutere, unire e dividere le dichiarazioni dell’ex vice sindaco.

Lettere/di F. S. (lettera firmata)

Non ho voluto piegarmi al ricatto politico impostomi dal Sindaco Amante che mi imponeva di candidarmi… Non volevo condividere un progetto che col tempo si era svuotato dei suoi contenuti…”

Francamente in cinque anni, non mi ero mai accorto della presenza in giunta di chi ha scritto queste frasi.

Ma questo sarà dipeso sicuramente da me, nel non aver colpevolmente seguito con la dovuta attenzione la politica locale degli ultimi anni.

Ora, però, seppure in ritardo, sono venuto a conoscenza anche del suo ruolo di vice-sindaco e sono a chiedermi per quali meriti diretti o indiretti, sia venuto in mente di affidarle un incarico istituzionale. Faccio fatica a capirlo.

Non capisco perché le sia sembrato un ricatto la richiesta di mettersi in lista. Forse perché non le andava di capitalizzare in un “improbabile” consenso la fiducia che le era stata concessa?

Aveva per caso paura di sottoporre il suo lavoro, il suo impegno, la sua fatica, al giudizio del popolo sovrano ?

Che paura c’è a sottoporre con la forza e la convinzione delle idee il proprio operato al giudizio degli elettori ?

Cosa c’è in politica, nel bene e nel male, di più bello? Non è un rischio che è bello correre ed ancor più bello affrontare?

Qual è il problema se un Sindaco qualsiasi chiede ai suoi assessori, con cui ha condiviso responsabilità politiche, di presentarsi come squadra davanti agli elettori ?

Secondo me è un dovere morale dell’assessore cercare di capitalizzare il frutto dell’azione politica che è stata messa in campo attraverso l’incarico istituzionale.

Dopo cinque lunghissimi anni di amministrazione con l’ex suo Sindaco, si accorge all’improvviso, a qualche mese dalle nuove elezioni, del bisogno di un nuovo Sindaco più adeguato alla storia della città? Ma va !!!!!!

Le è mai venuto in mente che qualcuno potrebbe chiedersi se la riconferma al ruolo da cui è stata rimossa, l’avrebbe portata ad una diversa conclusione, ad un diverso parere di merito?

Avrebbe dovuto dirlo prima dott.ssa per avere un minimo di credibilità, il suo è stato un atto politico sleale e interessato che probabilmente può aver condizionato chi ancora doveva fare una scelta.

Cara dott.ssa mi dia retta: a volte il silenzio è d’oro.