Cronaca/di p.z.

Il provvedimento provvisorio di modifica al piano traffico cittadino, con il quale è stato istituito il senso unico di circolazione su corso Porta Luce reso da poco definitivo, ha scontentato il 90% dei cittadini galatinesi.

Ancora non si è placata la vis polemica avverso a quel provvedimento che l’Amministrazione comunale ne ha aggiunto uno nuovo diretta emanazione del primo.

Il senso unico di corso Porta Luce ha, infatti, spostato un notevole flusso di traffico verso le arterie secondarie limitrofe. Ciò ha provocato una raccolta di firme da parte di alcuni cittadini della zona per chiedere all’Amministrazione comunale l’adozione di provvedimenti mirati a limitare gli effetti derivanti dall’improvviso aumento del traffico: intasamenti, inquinamento ambientale, acustico, incidenti etc.

Per tutta risposta l’Amministrazione ha pensato bene di adottare un provvedimento che ha avuto quale unico l’effetto quello di scontentare quasi tutti. Il provvedimento interessa via G. Mazzini.

Detta strada, sul lato destro di percorrenza veicolare da via P. di Piemonte in direzione via Gallipoli, è stata costellata di dissuasori metallici impiantati a circa 30 cm dal marciapiede.

Nelle intenzioni dell’Amministrazione si è trattato di creare una zona di sicurezza per il transito pedonale e per la locomozione di veicoli per disabili.

Se l’unico problema da risolvere fosse stato soltanto questo diciamo che è stato raggiunto ma non è così. Ci giunge infatti segnalazione da parte dei cittadini della zona con relativo invito ad un sopralluogo per evidenziarci le problematiche per le quali intendono rivolgere alcune domande agli Amministratori. Anzi qualcuno di loro le domande intendeva rivolgerle direttamente al Sindaco perché, a lor dire, avrebbe “imposto” la scelta nonostante la titubanza degli uffici comunali interessati alcuni dei quali sarebbero stati addirittura all’oscuro di tutto.

Constatato l’enorme flusso di traffico che converge su quella strada mi vien fatto notare come gli autoveicoli siano ora costretti in una carreggiata veicolare angusta il cui passaggio e quasi rasente ai dissuasori ed al marciapiede opposto. La situazione si aggrava quando si tratta di automezzi di stazza più consistente.

Essendo il marciapiede, in larghezza, di piccole dimensioni: “Rischiamo di trovarci le macchine dentro casa o di essere messi sotto appena messo il naso fuori dall’uscio” afferma uno di essi.

“Se qualcuno deve fare dei lavori sulla facciata della casa e vi è bisogno dell’impalcatura dobbiamo smontare la casa e portarla in campagna per effetturare i lavori?” fa notare un altro.

Ci sta poi chi la mette sull’aspetto ambientale: “Ma è stato fatto uno studio di fattibilità ambientale prima di adottare questa folle scelta?”

Queste le domande, agli Amministratori o al Sindaco le risposte. Non sono domande sterili ne pretestuose. I problemi esistono e sono seri.