Cronaca/di ” Le agenzie di organizzazione eventi del Salento e di Puglia”

“Il mercato fieristico è un cadavere ovunque nel mondo e Galatina non fa eccezione in questo. E quando un mercato è morto, non ha senso continuare ad investire”.

Con queste parole, pronunciate durante l’ultimo Consiglio comunale, il Consigliere Pierantonio De Matteis ha inteso definire un settore immenso e altamente produttivo, che dimostra di non conoscere affatto.

Tutte le agenzie che nel Salento e in Puglia si occupano di realizzare grandi eventi dissentono nettamente da quanto affermato durante quel consiglio comunale e restano profondamente sgomente nell’apprendere che il Quartiere fieristico dovrà accogliere d’ora innanzi una serie di uffici che nulla hanno a che fare col passato glorioso di quella struttura. Esistono manifestazioni che sono ormai dei veri e propri brand, Saloni nazionali riconosciuti, che hanno fatto la storia della città di Galatina (come Promessi Sposi, Lecce Arredo, Agro.Ge.Pa.Ciok.) e che hanno dovuto spostarsi in altre città pur avendo a disposizione un vero e proprio polo fieristico capace di attrarre migliaia di visitatori grazie anche alla sua collocazione geografica, centrale nel Salento.

Il fatto che per più di un anno le manifestazioni fieristiche di grandi dimensioni non si siano svolte a causa della pandemia non significa che non possano ripartire (come in effetti è già successo in più parti d’Italia) in totale sicurezza, e soprattutto non significa che abbiano esaurito il proprio fine economico.

La non lungimiranza di chi ha avuto per le mani negli anni passati un grande potenziale e l’assoluta mancanza di capacità amministrativa e innovativa non devono condannare un contenitore del genere all’oblio e a una riqualificazione che lo snatura completamente, facendogli perdere quella vocazione di “fucina creativa” in grado di portare sviluppo economico alla città di Galatina, per tutto l’indotto creato in termini di accoglienza e per l’immagine di città produttiva di grandi eventi, che nel Sud della Puglia nessun’altra ha.

Il settore fieristico brulica di programmazione in tutto il mondo, e soprattutto coinvolge centinaia di attività ad esso collegate (dagli allestimenti ai tecnici del sound agli artigiani) e muove miliardi di euro ogni anno. Come si fa solo a pensare di definirlo un “cadavere”?    

La sfida di una reale riqualificazione del Quartiere fieristico di Galatina, fatta di una ristrutturazione e una programmazione serie, è davvero così tanto ardua da affrontare? Noi che conosciamo il settore fieristico e dei grandi eventi da oltre 25 anni crediamo di no. Eppure non siamo mai stati interpellati da nessuna amministrazione comunale, segno che la volontà di affossarlo nella sua anima profonda contava molto di più.

Per citare un esempio, le richieste di utilizzare lo spazio antistante ai due padiglioni per realizzare a ottobre 2021 un’edizione di Promessi Sposi che avrebbe creato vivacità economica e segnato l’inizio della ripresa sono letteralmente cadute nel vuoto. E-mail e PEC inviate a cui questa Amministrazione non ha mai risposto, anche solo per negare l’utilizzo dello spazio richiesto. Le idee ci sono, le forze e le capacità professionali anche, ma a questo punto è giusto spenderle in altri luoghi più meritevoli. Il cadavere, ci sembra, è proprio questa città, capace di perdere in modo così banale la sua identità e la sua vocazione.