Amara sorpresa per i proprietari di alcuni terreni. Si sono viste notificate cartelle esattoriali con l’intimazione di pagamento.

Cronaca/di Redazione

Questa storia del Megaparco, che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere realizzato in contrada “Cascioni” a Collemeto, sta assumendo aspetti sempre più raccapriccianti e grotteschi. Comune di Galatina, Regione Puglia e soci della Pantacom, sin dal 2013 ma anche prima, stanno giocando a calcio con una palla sgonfia.

Dai 50.000 mq. iniziali ai 20.000 finali. Dalla miriade di categorie catastali presenti all’interno di questi 20.000 mq. (D2, D3 D4 E2…) alla variante al PUG del 2013 che le ha trasformate tutte in zone per insediamenti di attività commerciali di piccole e grandi dimensioni. Ci sta da perdersi in questo vortice di sigle e tra tutte le puntate di questa telenovella senza mai una fine
del Megaparco.

Fino ad oggi non è stato realizzato niente ne di positivo ne di negativo. Positivo e negativo assumono aspetti diversi a secondo se si è fautori dell’utilità o dell’inutilità del megaparco.

Mentre regione e Comune palleggiano per decidere cosa fare sull’ultima richiesta di proroga fatta in ordine di tempo dalla Pantacom ma con l’Amministrazione comunale di Galatina, per bocca dello stesso Sindaco in Consiglio comunale, pare orientata a concederla, qualcuno sta per pagare un conto anche per colpe altrui.

In questo gioco di proroghe per non pagare fidejussioni, oneri di urbanizzazione e quant’altro, qualcuno invece pagherà proprio grazie alle varianti apportate al PUG per la realizzazione del megaparco. All’interno di quei 20 ettari erano insite anche zone prettamente agricole. Queste zone sono assoggettate al pagamento dell’IMU con un’aliquota molto bassa rispetto a quella prevista per i terreni per insediamenti commerciali.

Qualcuno dei possessori di appezzamenti minori di terreni (ai quali sembrerebbe non sia stato fatto neanche un compromesso di acquisto), ignari della variazione del valore catastale del loro terreno hanno continuato a pagare come sempre per zona ad uso agricolo.

Proprio in questi giorni alcuni di essi hanno ricevuto la notifica di iscrizione in ruolo per il 2014 (gli altri antecedenti sono già in prescrizione) con l’invito a mettersi in regola con il pagamento di quanto dovuto secondo l’aliquota di competenza.

Trattasi di una bella differenza e se si tiene conto che la stessa cosa succederà per gli anni successivi al 2014 si capisce benissimo che si tratterà di una cifra abbastanza consistente.

Così mentre per le varie Amministrazioni succedutesi a Galatina da oltre un decennio a questa parte, si è trattato di una telenovella che non ha ancora visto l’ultima puntata, e chissà se la vedrà mai, per altri è già finita e non nel migliore dei modi.

Sarebbe il caso che Sindaco ed Ufficio tecnico, di comune concerto con i proprietari di questi raggruppamenti minori di terreno, concertassero una soluzione che non penalizzi eccessivamente questi incolpevoli, o tra i meno colpevoli, tra le parti in causa. Se i soci della Pantacom avessero, sin dall’inizio, avuto le idee più chiare- oltre ai quattrini- questa vicenda non si sarebbe trascinata stancamente e grottescamente sino ai nostri giorni. I terreni sarebbero stati già da anni acquistati e questo inguacchio non ci sarebbe stato.

Un atto di buon senso non dispiacerebbe e non darebbe sicuramente fastidio a nessuno.