Decreti secretati, decreti non pubblicati. Troppi segreti.

Palazzo1Cronaca/ di p.z.

Galatina – Succede ormai spesso di dover prendere atto di tentativi malcelati di nascondere qualcosa a qualcuno. Questo qualcuno nello specifico è il cittadino, Il campo è l’Albo comunale on line che dovrebbe essere la massima espressione di trasparenza dell’attività amministrativa e politica di Palazzo Orsini.

Succede, ad esempio, di venire a conoscenza dall’Albo on line che è stato presentato ricorso davanti al TAR sezione di Lecce da parte di un cittadino galatinese contro l’Amministrazione Comunale e che l’Amministrazione con delibera di Giunta, la n.102 del 2017, ha deliberato che “emerge la necessità di costituirsi in giudizio per resistere all’azione”

E’ lapalissiano che per esserci stato un ricorso al TAR deve esserci stato un cittadino che si è ritenuto parte lesa da un’azione amministrativa. La Delibera evita accuratamente di fornire particolari sia sulla casistica che sul cittadino che si è ritenuto offeso.

Unico dato è quello che il ricorrente intende ottenere l’annullamento previa sospensione del decreto sindacale n.14 dell’11 settembre 2017 Giorno e mese che storicamente non ha portato bene penserà qualcuno.

Deduciamo da ciò che è proprio il nostro Sindaco, ad essere attore della vicenda. Cosa conterrà mai questo decreto sindacale dell’11 settembre? Sfogliando gli archivi redazionali riusciamo a trovare qualcosa. Troviamo che il testo del decreto sindacale n.14 è stato secretato. Secretato addirittura anche nell’oggetto.

Poi si sa, il paese è piccolo e la gente mormora e dal mormorio trapela che il suddetto decreto sindacale è strettamente collegato ad un ancor precedente decreto sindacale ossia il n. 3 del 14 luglio 2017 con il quale il Sindaco, fresco fresco di insediamento, conferisce un attestato, che permette ad un cittadino di poter svolgere attività lavorativa presso un’azienda che gestisce un pubblico servizio.

Poi improvvisamente il sindaco, forse per un’errata concezione della proprietà transitiva, al verificarsi di un fatto di cronaca eclatante, ritira il diritto prima concesso. Da ciò nasce il ricorso al TAR basato sul principio giuridico che le colpe dei padri non possono ricadere sui figli se i figli non hanno colpe. Qui, però, lasciamo il campo alla giustizia amministrativa.

Resta il fatto che il tutto non è certamente un bell’esempio di trasparenza.

Non lo è neppure quello di alcuni giorni fa allorché è stato emesso un decreto dirigenziale (n.109/D del 17 novembre 2017 ) nei confronti di un esercizio commerciale con il quale anche in questo caso si annullava in autotutela un precedente decreto(n.107/D) con il quale si sanzionava in modo errato il gestore di detta attività.

Non interessa in questo contesto  addentrarsi nello specifico della tematica, interessa rilevare e far rilevare agli amministratori che la strada che si sta percorrendo è quella sbagliata. Non si può pubblicare nell’Albo on line un decreto con cui si annulla un’altro fatto in precedenza senza aver provveduto prima a pubblicare quello che si sta annullando. Anche nella Repubblica delle Banane lo sanno.

In questi giorni, poi, inspiegabilmente non si ritrova più nell’Albo neanche l’ordinanza n.109. Qualcosa di veramente strano sta succedendo.

Ma ormai.. quando si tratta di Assessore e Dirigente della Polizia Municipale e SUAP non ci sta da meravigliarsi più di nulla.