“Dove è andata a finire la coerenza, gli ideali del più grande partito della sinistra?  Cari, compagni, non c’è più il PD”

penna-e-calamaioLettere/ di Veronica Romano

Galatina – Se mai servissero ancora motivazioni da aggiungere per allontanare sempre più  la gente dalla politica, SI AGGIRA, indisturbata da un po’  una “anomalia politica”  che è proprio sintesi di come la politica non dovrebbe essere mai.

L’ anomalia politica di cui parlo, ha un nome:  EMILIANO.

Un compagno PD con all’interno un suo partito-movimento che spazia ovunque da destra a sinistra l’ importante è che sia rappresentativo di consensi, non di istanze provenienti dal popolo della sinistra.

Ha una forza e una popolarità tale da farne l’equivoco, vincente e immune da chi avendo capito il gioco, cerca inutilmente di riportarlo sul binario della correttezza politica.

Alleato con partiti-movimenti che sono al governo delle città, là dove il suo partito, il PD, è all’opposizione. Nessun problema.

Alleato con chi è stato in competizione a volte anche accesa contro il PD, in  una  ambiguità che rappresenta una anomalia politica che rende marcia,  la politica stessa.

Anomalia che si coniuga con la debolezza del PD di fare definitivamente chiarezza.

Per chi ancora non lo avesse capito, Il PD  in alcune città è all’opposizione di una maggioranza che è alleata nonché riferimento politico di Emiliano.

La politica ridotta a ricerca del potere, dei numeri, delle addizioni e tutto avvolto da un fiocco rosso che tiene insieme tanta tristezza e un inspiegabile silenzio.

Una anomalia politica che di fatto umilia il partito cui  EMILIANO appartiene e avvolge il tutto in una specie di teatrino, una specie di sceneggiata napoletana.  Dove è andata a finire la coerenza, gli ideali del più grande partito della sinistra.

Cari, compagni, non c’è più il PD di una volta.

La confusione ha vinto sulla chiarezza,  il potere ha vinto sul “servizio”.                                                            Non ci resta che aspettare, aspettare che si concluda il “nulla”, aspettare la primavera, aspettare un cambiamento.

Ma forse è tardi non c’è più il tempo.