I numeri sull’artigianato e sulle Pmi a Lecce e provincia

ConfCronaca/di Comunicato Stampa 

Lecce – L’associazionismo come antidoto alla desertificazione imprenditoriale. La recessione si combatte se tutti remano nella stessa direzione, secondo Confartigianato che ha promosso ieri, a Salve, nel Centro polifunzionale «Dimora del lavoro», un’intera giornata sul valore della rappresentanza e sui servizi alle imprese (dalle prestazioni socio-assistenziali a quelle fiscali, dalla tutela sindacale al welfare, dal credito alla finanza agevolata, dalla formazione al supporto nei percorsi di internazionalizzazione).

 

Un patrimonio illustrato da Anna Pina Paladini, autrice del volume «Confartigianato. Dalle origini al consolidamento democratico (1946-1958)», edito dalla Guerini e associati e arricchito dalla prefazione di Giulio Sapelli, noto storico ed economista italiano. La pubblicazione è un viaggio tra le macerie civili e politiche del Paese, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, nei primi anni di rappresentanza imprenditoriale italiana che vede Confartigianato indiscussa protagonista.

Da allora ad oggi, sono cambiati del tutto gli scenari e i contesti in cui operano le imprese artigiane, secondo lo studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi che ha elaborato cento indicatori economici, al fine di comprendere la direzione che sta prendendo l’economia salentina: dall’imprenditoria al lavoro, dal credito alla green economy, dall’immobiliare alle utilities, dalla fiscalità alla giustizia tributaria.

In provincia di Lecce, si contano 17.769 aziende artigiane, pari al 24,4 per cento del totale delle imprese (72.694). Così, l’incidenza sociale dell’artigianato è di 2,2 imprese ogni cento abitanti e di 5,4 ogni cento famiglie residenti.

La dimensione media è di 2,1 addetti per ogni impresa. Le imprenditrici artigiane sono 3.360, pari al 16,6 per cento del totale degli imprenditori. Le titolari di un’impresa artigiana sono 2.329, pari al 69,3 per cento del totale degli imprenditrici artigiane.

Le imprese artigiane giovanili, ovvero quelle che vedono un giovane under 35 in qualità di titolare, socio o amministratore della stessa, sono 2.039 (in Puglia ce ne sono 8.302). Rappresentano l’11,4 per cento di quelle artigiane totali. Le imprese artigiane straniere sono 1.408 (nella regione ce sono 3.097). Rappresentano il 7,9 per cento di quelle artigiane totali.

Le esportazioni manifatturiere complessive «valgono» 489 milioni di euro. La metà circa è destinata nei Paesi extracomunitari. Il valore aggiunto ammonta a due miliardi e 289 milioni di euro (pari all’11,7 per cento del totale). Circa 7.200 le ore autorizzate nel 2016 di cassa integrazione guadagni (cig) nell’artigianato per impiegati ed operai.

Sono 161 le imprese aderenti ai contratti di rete e 2.900 circa le aziende artigiane potenzialmente interessate ad attività turistiche. Lo stock dei finanziamenti bancari ammonta a due miliardi 991 milioni, di cui solo un terzo va alle realtà con meno di venti addetti. Riguardo alla giustizia, ci sono ben 4.991 ricorsi ancora pendenti nella commissione tributaria provinciale a conferma della lentezza nel definire una lite fiscale.