“Le decantate novità hanno già il sapore dell’inadeguatezza”

 

penna-e-calamaioLettere/ di Veronica Romano

Galatina – Eravamo un manipolo di intellettuali, politicamente preparati, belli colti e felici. Ci hanno messo in fuga quattro ragazzi del coro della Parrocchia del rione. Eravamo sicuri di vincere, poteri forti e poteri economici dalla nostra parte e poi liste e nomi già collaudati e vincenti.

Un po’ fighetti e un po’ snob, laurea a Harvard o giù di lì.  Gli avremmo stracciati, umiliati, troppo forte il divario. Quattro ragazzi politicamente ignoranti, in fila per due col resto di uno, hanno lottato fino alla fine e hanno vinto.

Abbiamo così tanto volato alto che ci siamo allontanati troppo dalla terra. Abbiamo perso il contatto con la terra. Resta una bella vittoria per loro, resta una bella lezione per noi. Possiamo gridare a squarciagola che hanno fatto il contrario di quanto detto, che altri partiti hanno fatto da sponda in cambio di chissà cosa e chissà che.

Vedremo, ma in politica tutto è concesso, vale per gli altri vale per noi. La coerenza è una “non virtù” o meglio la si predica, ma vale solo per gli altri.

Possiamo dire che la vittoria è stata la “madre di tutti gli inciuci”, che ha coinvolto da “casapound  ai tradizionali partiti di quella che un tempo si chiamava sinistra”. Ma in politica non ci sono peccati gravi. Ben presto, se già non lo sono, saranno coinvolti in immancabili problemi quotidiani che porteranno le prime divisioni. Ben presto si troveranno a fare i conti con chi eletto o dentro le loro file, considera l’elezione o la sola partecipazione, garanzia per una “buona sistemazione”.

Un preventivo lasciapassare per un più facile imbroglio o peggio ancora, ci sarà qualcuno che aspetta con impazienza qualche incarico gettonato per una sistemazione sia pure a termine. Ben presto le decantate “novità” diventeranno elogi alla inesperienza, ben presto le decantate “novità” avranno il sapore dell‘inadeguatezza.

A noi il compito di un’opposizione seria e costruttiva per la città, che cominci da dove chi ha vinto ha lasciato, dalla “legalità”. Riempire di contenuti quella che è stata solo una parola. Per due lunghi mesi ci hanno raccontato della loro “diversità”, della loro “novità”, della loro “legalità”.

Ora che hanno meritatamente vinto, sono obbligati a dimostrare. Nessuna operazione sospetta sarà lasciata passare in silenzio. Nessuna. Qualsiasi macchinazione messa in piedi a difesa di qualcuno o qualcosa o a difesa di privilegi di qualcuno o qualcosa, qualsiasi operazione posta in essere per aggiustare preventivamente “carte”solo per far sembrare formalmente corretto un procedimento mirante a favorire, sarà denunciata nei modi e nei termini.

Toglietevi dalla testa un qualsiasi percorso guidato verso interessi, che non abbia come sottofondo un rumore simile a un leggero tintinnio. Saranno segnalati percorsi e situazioni già preesistenti che potrebbero inficiare o alterare anche minimamente la correttezza o come gridato a squarciagola in campagna elettorale, potrebbero alterare la “legalità”. Mettiamoci seduti, accomodiamoci, il bello deve ancora venire.