Cronaca/di Redazione

Eppur esiste(va)! Abbiamo appreso dai megafoni politici dell’attuale amministrazione comunale (il Sedile non è ritenuto meritevole dell’invio dei comunicati stampa e col sorriso sulle labbra ce ne faremo una ragione) delle dimissioni dell’ex onorevole Ugo Lisi dal ruolo di assessore comunale.

Senza ironia, fatichiamo a ricordare le deleghe di cui era depositario e che ora torneranno nelle mani del sindaco (e che si cumuleranno con tutte quelle fintamente/falsamente distribuite ai consiglieri comunali) per cui non capiamo di cosa parli quando dice “ciò che ho realizzato”. Speriamo che protocolli, insieme alle dimissioni, anche una relazione di fine mandato allo scopo di rendere edotti tutti i cittadini di Galatina circa il segno lasciato dal suo passaggio nelle nostre istituzioni.

Quanto al motivo, che non traspare dalle comunicazioni ufficiali, ipotizziamo che possa essere legato all’impegno dello stesso Lisi nella competizione elettorale di Lecce al fianco della sua storica madrina politica Adriana Poli Bortone. Lisi sta infatti presentando una lista a sostegno dell’ex lady di ferro della destra salentina che porta anche il suo nome inciso a caratteri cubitali nel simbolo. Vezzo e vizio dei politici di questa generazione che tendono alla personalizzazione estrema.

Ma non divaghiamo. Le voci che lo vogliono vice della Poli in caso di vittoria del centrodestra forse gli hanno consigliato/imposto un impegno pieno in campagna elettorale e così ha ringraziato e si è dimesso da assessore di Galatina.
Comunque sia, da domani in città ci sarà uno spazio politico vuoto e si sa, in politica il vuoto non esiste. Per cui, consapevoli che verrà occupato immediatamente, giochiamo ad ipotizzare tre scenari possibili; felici (lo diciamo sinceramente) se dovessimo essere smentiti. Ne gioverebbe la città (del fatto che i tre scenari proposti non si verifichino, s’intende).

Iniziamo. Primo scenario: il posto lasciato libero da Lisi viene occupato con la nomina ad assessore (riteniamo però con deleghe più pesanti di quelle dell’ex onorevole) dal leader politico della maggioranza e capo indiscusso della cosiddetta lista orizzontale (lista che conta ben cinque consiglieri): Peppino Spoti.

Spoti, non è un segreto, contava di candidarsi alla provincia qualora il sistema fosse tornato quello elettoralmente vero ma questa aspettativa è stata delusa dalla mancata riforma. Inoltre, per lui sono venute meno le pendenze giudiziarie che gli impedirono/consigliarono la non candidatura 2022 e il conseguente non ingresso in giunta. Per ultimo, sappiamo che Spoti era tra i più acerrimi avversari della nomina di Specchia a capo di gabinetto del sindaco e con l’accettazione della stessa ha maturato un credito politico che oggi potrebbe riscuotere attraverso un ingresso in pompa magna nella stanza dei bottoni.

Secondo scenario (per quel che ci riguarda, molto meno probabile): il posto di Ugo Lisi, in quota Lega, verrà occupato dall’attuale consigliere comunale di riferimento della Lega Prima Galatina: Anna Maria Congedo. Con il conseguente ingresso in consiglio del primo dei non eletti Dario Franco. Qui la valutazione potrebbe essere fatta non solo sul nome dell’assessore ma anche sull’affidabilità o addomesticabilità politica del subentrante. Risulta infatti che anche nel momento delle trattative per la costituzione della giunta, la stessa Congedo spingesse molto per un suo ingresso nell’esecutivo. Aspirazioni che potrebbero tornare ora a farsi sentire e a pesare nelle trattative.

Terzo scenario (ancor meno probabile, anche se l’effetto che genererebbe sarebbe molto affascinante): promozione in giunta dell’attuale Presiedente del Consiglio, Francesco Sabato (che preferisce il ruolo di delegato allo sport e in giunta finalmente lo farebbe anche di diritto e non solo di fatto), e promozione a Presidente del Consiglio Comunale della stessa Congedo (senza quindi surroga di Dario Franco ma con la surroga di Daniela Sindaco che subentrerebbe a Sabato) o del giovane emergente socialista Pierluigi Mandorino, che appare come l’unico in grado di mettere in fila tre parole nel corso degli interventi in consiglio comunale anche se troppo spesso intrise della classica arroganza socialista degna della filosofia dell’“articolo quintu”.

Nel secondo e terzo scenario peserà soprattutto il gradimento del sindaco e della sua maggioranza per i subentranti. Mentre il primo scenario sembra più lineare. Fermo restando che non ci immaginiamo Spoti titolare di deleghe vuote come quelle di Lisi. Ed ecco che potrebbe fargli largo Perrone che gli cederebbe i Lavori Pubblici come segno di devozione verso il vero manovratore politico di questa maggioranza.
Ci avremo azzeccato?
Per il bene di Galatina, speriamo di no.
Seguiranno aggiornamenti.