Solo limiti organizzativi della Polizia Municipale o spesso scelte politiche fuori da ogni logica?

Lettere/di Adamo E.

Egregio Direttore,

la mia non vuole rappresentare una polemica ma solo un occasione serena per discutere su un disagio e trovare un modo per superarlo.

La presente lettera fa riferimento al fatto che ancora una volta una manifestazione in piazza ha evidenziato i limiti organizzativi della polizia municipale che, non riesco a capire per quali motivi, ha difficoltà a regolamentare il traffico nelle aree immediatamente vicine al centro.

Le racconto la mia esperienza. Sabato sera, alle 22.15 , dopo un interminabile giornata di lavoro, mi sono recato in centro con la mia auto e con famiglia e amici al seguito. All’altezza di “Porta Luce” ho trovato una deviazione che obbligava noi automobilisti a svoltare a sinistra. La scelta era tra Via Luce e Via Gallipoli.

Malauguratamente (e, lo ammetto, nella speranza di trovare un parcheggio vicino al centro) ho fatto la prima scelta e mi sono ritrovato in una via stretta (Via Luce appunto), con auto parcheggiate sia sui passi carrabili, impedendo l’ingresso o l’uscita dai garage dei loro proprietari che ovviamente erano molto arrabbiati per questo, sia di traverso (perché lo spazio tra le due auto in sosta era troppo piccolo e gli indisciplinati avevano, per poter parcheggiare, “poggiato” l’auto lasciando il muso fuori dalla linea immaginaria, perché non ci sono strisce di sosta, del parcheggio, rendendo difficoltoso il passaggio delle auto anche in considerazione del fatto che sul lato destro del primo tratto della strada, ripeto ancora una volta molto stretta, ci sono dei marciapiedi e si rischia di tagliare gli pneumatici (l’auto prima della mia ha rigato i cerchioni del lato destro, immagino le imprecazioni del guidatore).

Inoltre alla fine del secondo tratto di via Luce, le macchine erano parcheggiate sull’incrocio in modo tale che era difficilissimo voltare a destra. Allora mi chiedo e le chiedo: perché non chiudere quella stradina stretta al traffico e lasciare invece libera via Gallipoli ed il lato sinistro di via Gallipoli dove le strade sono molto più larghe ed è più semplice il passaggio?

E se si decide di tenerla aperta, perché il vigile in servizio non controlla la stradina, assicurandosi che non ci siano auto parcheggiate sui passi carrabili o di traverso? Parlando poi con alcuni abitanti della zona, ci raccontavano che questo succede per ogni manifestazione organizzata in piazza e che nessuno ha mai ha risolto il problema. Le sembra giusto e rispettoso tutto questo?

Da incompetente in materia, non vedo enormi ostacoli nel risolvere questi disagi, è sufficiente solo un po’ di buona volontà, anche perché non capisco perché impiegare tre persone (un vigile e due ragazzi della protezione civile/associazioni varie se non ben capito) vicino le transenne all’ingresso di corso Porta Luce e nessuno all’ingresso della stradina dove invece ci sono i problemi.

Sarebbe sufficiente spostare i volontari delle associazioni all’ingresso della stradina per “suggerire” agli automobilisti di non parcheggiare sui passi carrabili o di parcheggiare correttamente, in maniera ordinata, sorvegliando il loro comportamento. Stesso discorso per l’incrocio di Via Luce con via Mazzini. Non credo serva molta più organizzazione, si può fare ciò semplicemente con le stesse persone ed a costi zero, basta solo ridefinire l’organizzazione.

Se poi c’è un motivo per il quale questo non si può fare, la prego direttore me lo dica, perché davvero non capisco questo tipo di organizzazione. Grazie della condivisione.

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Egregio sig. Adamo,

più che il sottoscritto suppongo dovrebbero essere gli addetti ai lavori a dover dare una risposta alle sue giuste osservazioni. Ciò non vuol dire, comunque, che intendo esimermi dal rispondere ai quesiti da lei sottoposti.

Mi lasci invertire l’ordine di colpe e colpevoli se colpe e colpevoli ci stanno. Al primo posto io inserirei la maleducazione, la strafottenza e lo scarso senso civico di tantissimi cittadini.

Il parcheggio selvaggio che lei ha descritto così dettagliatamente è un quadro chiarissimo di ciò che intendo dire. Nessun rispetto per il prossimo ne per i diritti altrui. L’importante per certa gente è evitare quanto più possibile qualche decina di passi in più a piedi. Se poi per ottenere questo bisogna calpestare tutto e tutti che vuoi che sia per loro.

Non oso minimamente immaginare cosa potrebbe succedere in casi di emergenza se i mezzi di soccorso dovessero raggiungere zone della città tipo quelle da lei descritte o quelle del centro antico attigue alle manifestazioni.

Al secondo posto inserirei poi gli indirizzi, le scelte spesso assurde che vengono imposte alla città ed alle forze dell’ordine da una classe politica sempre più attenta alla teatralità ed al tornaconto politico in termini di visibilità e presenzialismo a danno della razionalità delle scelte.

Le faccio un esempio pratico ma ne potremmo fare a decine. Il 23 maggio i nostri amministratori stanno combinando un altro dei loro celebri inguacchi e tutto perchè? Per non perdere la passerella politica in pieno centro peraltro finanziata con soldi pubblici.

Ebbene questi signori, Sindaco e assessore al Turismo in prima fila, pur sapendo quale solennità rappresenti per la Chiesa e per i fedeli il 23 giugno cosa hanno pensato di fare per incasinare piazza S. Pietro all’inverosimile? Hanno pensato di autorizzare nella stessa giornata una manifestazione canora: “Taranta d’Amore” .

Il Corpus Domini è una delle solennità religiose tra le più sentite e partecipate. E’ la madre di tutte le processioni. Ad essa partecipano tutte le congreghe cittadine che si radunano in piazza S. Pietro per poi dare il via alla processione delle processioni.

Piazza S. Pietro è già ridotta, in termini di spazio, al minimo indispensabile per via di luminarie e Cassa armonica, a ciò i nostri geni della razionalizzazione urbanistica hanno pensato bene di inserire nella stessa giornata anche l’organizzazione e la realizzazione del concerto.

Solo a raccontarlo ci sta da restare basiti, però purtroppo è così. Ma ci voleva tanto a far fare il concerto nel Quartiere Fieristico? Ci sta lo spazio, ci stanno i parcheggi, i disagi sono accettabili per i residenti e pazienza se qualcuno dovrà fare qualche passerella in meno.

Detto ciò non è che io voglia esimere da ogni responsabilità la Polizia Municipale e le Forze dell’ordine. A loro ci sarebbe da imputare un eccessivo scollamento, una mancanza di pianificazione e coordinamento del servizio tramite una razionale suddivisione di compiti e zone nel rispetto dei propri ruoli. Ognuna di esse, invece, opera a se stante come si trattasse di settori stagni e non di vasi comunicanti. Ognuno fa il proprio servizio in nome e per conto proprio e spesso e volentieri ci si trova con tre pattuglie di diversa appartenenza nella stessa zona, anzi nello stesso punto della città che fanno la stessa cosa.

Anche la Protezione Civile e altre forme di volontariato (ammesso che possano essere utilizzate per quel tipo di servizio) sono utilizzate male. Non sono dislocate nei punti giusti ma spesso li trovi dove servono poco o niente e non per colpa loro.

Un esempio concreto è quello a cui si assiste ogni anno ad esempio in via Turati in occasione delle festività patronali. Nei pressi della Chiesa del Carmine vengono predisposte delle transenne per bloccare l’accesso ai veicoli verso il centro della città. Una postazione della Protezione civile viene invece collocata nei pressi di Porta S. Pietro. Succede ogni anno che i soliti maleducati e strafottenti arrivano nei pressi della Chiesa, spostano le transenne e passano. Una volta che i volontari della Protezione Civile si ritrovano le autovetture a ridosso non possono far altro che smistarle facendole passare da Porta S. Pietro dove peraltro campeggia un evidentissimo divieto d’accesso.

Logica vorrebbe che i Volontari fossero ubicati nei pressi della Chiesa del Carmine per dissuadere quei maleducati che spostano le transenne. Invece no!

Situazioni che potrebbero essere facilmente risolte ma occorrerebbe come già detto un maggior coordinamento tra le componenti del servizio d’ordine e purtroppo questo manca.

Questo è naturalmente è solo il mio pensiero sig. Adamo. (p.z.).