Lettera aperta del prof. Luigi Mangia al Ministro Raffaele Fitto.

Lettere/di prof. Luigi Mangia

Il PNRR disegna una nuova Italia, voluta e finanziata dall’Europa. La sua realizzazione comporta un grande impegno ed una straordinaria responsabilità per il Ministro Raffaele Fitto, il quale non può sbagliare e perciò deve essere aiutato da tutti.

Il lavoro del Ministro Fitto è condizionato dai vecchi vizi della politica, le pagine dei quotidiani sono piene di analisi ed approfondimenti. Il PNRR al quarto punto, per l’istruzione e ricerca, investe 30 miliardi di euro, soldi necessari, sia per superare i ritardi, sia per colmare le differenze fra il nord rispetto al sud dell’Italia. Al Mezzogiorno sono assegnati il 40% dei finanziamenti e la scommessa nel piano dell’Europa era proprio quella di superare il divario di sviluppo fra il sud rispetto al nord del Paese. Il modello, del sindaco di Milano Sala, di far spendere i finanziamenti ai sindaci più bravi è una proposta non prevista: una sciocchezza gratuita. Il PNRR per l’età 0 – 6 anni, e cioè per gli asili e la scuola dell’infanzia, impegna 2miliardi e 600milioni di euro.

Il 28 febbraio è scaduto il termine per i comuni, per la presentazione dei progetti della scuola. Nel Paese, soprattutto al sud, siamo molto in ritardo con l’istruzione 0 – 6 anni. Gli asili nido sono al 15% e siamo tra i più arretrati in Europa. Bisogna costruire asili e scuole per l’infanzia. Nuove aule e biblioteche attrezzate per la lettura dei bambini. Bisogna costruire mense, spazi all’aperto attrezzati e soprattutto bisogna realizzare il tempo pieno, infine bisogna attuare un piano di formazione del personale preparato ed esperto dei cambiamenti avvenuti sia nelle scienze pedagogiche, sia nelle ricerche digitali nell’educazione della sfera cognitiva ed affettiva.

La scuola inclusiva rende più felice la città, l’infanzia non è il passato, ma il futuro che vogliamo essere, la società in cui vogliamo vivere. Il cambiamento che dobbiamo assecondare, è quello del tempo di vita del bambino profondamente diverso rispetto a quello del secolo passato. Il tempo di vita del bambino non è più delegato alle cure della donna madre, ma appartiene a tutta la comunità. La vita del bambino, infatti, è un valore sociale, il suo tempo un progetto politico e quindi culturale. I bambini non votano oggi, ma sono il futuro di domani, per questo dobbiamo avere per loro un grande rispetto e occhi aperti per guardare alla vita di domani.

“L’uomo solo rivede il ragazzo dal magro

cuore assorto a scrutare la donna ridente.

Il ragazzo levava lo sguardo a quegli occhi,

dove i rapidi sguardi trasalivano nudi

e diversi. Il ragazzo raccoglieva un segreto

in quegli occhi, un segreto come il grembo nascosto

“Rivelazione” di Cesare Pavese.