Politica/di Comunicato Stampa

«La nota a firma del Coordinamento Cittadino Circoli di Galatina e Noha, ostile e bugiarda, impone una secca smentita circa i fatti raccontati con il filtro della disinformazione e della partigianeria ideologica.

Innanzitutto, ciò che viene dato per “ovvio” – e cioè la garanzia che l’ospedale di Galatina non chiuderà, ricevuta nel corso dell’audizione tenuta su mia richiesta il 10 aprile scorso in Commissione Sanità del Consiglio regionale – non era affatto assodato, tant’è che sia il direttore generale dell’Asl Lecce, Stefano Rossi, sia l’assessore regionale alla sanità, Rocco Palese, hanno tenuto a precisarlo.

Dopo aver riconosciuto i deficit e le criticità da me evidenziati in una relazione scritta, a seguito della visita ispettiva che ho effettuato il 1° luglio 2023, Palese e Rossi hanno ribadito la centralità dell’ospedale di Galatina nella rete dell’offerta sanitaria pubblica territoriale, e la volontà di Regione e azienda sanitaria locale di superare i problemi che ne limitano l’operatività. 

Entrando nel merito delle anomalie da me riscontrate e riportate nella nota – dal carrello medico “assemblato” dagli infermieri di Cardiologia, alle tende divisorie nel pronto soccorso, dai bagni ad uso promiscuo all’abbandono dell’ex chirurgia, alla strumentazione obsoleta delle sale operatorie – tutto è stato documentato e fotografato esattamente com’era al momento dell’ispezione, circa dieci mesi fa.

Le “considerazioni” su una rappresentazione “esagerata” della realtà sono del tutto false e calunniose. Ogni virgola del mio report è perfettamente rispondente alla situazione fotografata il 1° luglio 2023 durante la mia ispezione. Esigo dunque che vengano ritrattate le accuse di “procurato allarme ai fini elettorali”, del tutto lontane dal mio modo di fare politica e di esercitare il mio ruolo ispettivo di consigliere regionale secondo il metodo dell’osservazione partecipante, recependo le segnalazioni dei cittadini-utenti e andando a verificarle tramite l’ascolto delle parti, sempre con spirito propositivo e senza mai additare responsabilità, ma chiedendo e suggerendo soluzioni.  

È grave ed offensivo questo tentativo di demolire l’operato altrui gettando fango e adombrando fini reconditi che vanno nella direzione opposta del perseguimento del bene comune, unico faro del mio agire politico e in particolare dell’attività ispettiva condotta nelle strutture sanitarie pubbliche di Lecce e provincia, riconosciuta e apprezzata come utile dall’assessore Palese e dal dg Rossi. 

Dunque, il Comitato ritratti queste illazioni, chieda scusa e ammetta la sua malafede dettata – quella sì – da becere ragioni politico elettorali».