Con 100 euro al mese la Ditta Venturiero faceva funzionare egregiamente l’orologio della torre.

Cronaca/di p.z.

Galatina – L’orologio della Torre, come lo chiamano i galatinesi, è ormai uno dei pochissimi esemplari in Italia a funzionare ancora con la ricarica manuale. Nessun sindaco, sin dai tempi dell’on. De Maria ha voluto mai che  il suo meccanismo fosse sostituito.  Con il sindaco Vittorio Lagna, fu fatto l’ultimo bando gara per l’affidamento del servizio della durata di 5 anni.

La gara fu vinta dalla ditta Venturiero Giovanni per la cifra di 150.000 lire (Iva compresa) al mese. Da allora è stato sempre il sig. Venturiero Giovanni a salire tutti i giorni sulla Torre per fa si che le lancette dell’orologio scandissero le ore, i minuti ed i secondi delle giornate dei cittadini galatinesi.

Successivamente il contratto venne sempre rinnovato con proroghe di anno in anno sino al 31 dicembre del 2013 anno in cui il Venturiero, che continuava a gestire il servizio con puntualità svizzera per la modica cifra di 100 euro al mese, si è sentito dire dalla allora Dirigente del Dipartimento dei LL.PP. arch. Taraschi che non voleva più procedere ad ulteriori proroghe perché intendeva appaltare il servizio con una gara aperta.

Il servizio, stranamente, forse troppo stranamente, non è stato mai più appaltato. L’orologio fu lasciato a far pessima mostra di se agli occhi di cittadini e turisti.

Qualcosa si mosse con il Commissario Straordinario dott. Aprea il quale con propria delibera diede disposizione che fosse assegnato il servizio all’Associazione “Arma Aeronautica” che lo avrebbe gestito a titolo gratuito per un anno.

Terminata con alti e bassi questa nuova esperienza l’orologio è ritornato pian piano nell’obblio e le sue lancette ai nostri giorni si limitano ormai a segnare l’ora esatta solo due volte al giorno.

Resta da capire il perché di tanta insensibilità da parte degli amministratori, (sindaco, assessore al turismo ed alla cultura che si sono succeduti dal 2013 ad oggi in prima fila), nei confronti di un immobile (la Torre del Caccialupi) che rappresenta un ampio pezzo di storia della città ed un orologio che per secoli ha scandito il tempo ai nostri avi.

Resta inspiegabile come 1200 euro possono aver bloccato ben due Amministrazioni, peraltro non certamente parsimoniose nell’elargire compensi di ben più ampie proporzioni per eventi goffamente celati come manifestazioni di richiamo turistico e culturale.

E’ così difficile richiamare il sig. Venturiero e chiedergli se volesse riprendere a svolgere lo stesso servizio che egregiamente ha svolto per tantissimi anni e che per oscuri motivi (ma non tanto oscuri) gli fu sottratto?

In alternativa, in caso di improbabile risposta negativa, indire una manifestazione di interesse per l’assegnazione del servizio,
con durata almeno triennale, e risolvere una volta per tutte il problema.

Sono effettivamente i 1200 euro che hanno bloccato e continuano a bloccare le lancette dell’orologio? Sono 1200 euro ad essere un problema? Un problema tanto sentito dai cittadini da spingerli ad intraprendere iniziative sui social per ipotizzare soluzioni improbabili e scarsamente realizzabili perché si dimentica che trattasi pur sempre di un servizio pubblico che per essere assegnato ha bisogno di interlocutori ben definiti che devono offrire precise garanzie e responsabilità.

Auguriamoci, in ogni caso, che presto sia adottata una soluzione che ponga fine a questa disdicevole e poco onorevole situazione, ridia funzionalità all’orologio e tolga dalle labbra dei turisti quel sorrisetto sarcastico che si stampa sulle loro labbra mentre lo guardano.