Rubriche/Opinioni/di prof. Luigi Mangia

La denuncia contro il diritto alla salute universale e le cure legate al censo la troviamo in una lettera appello indirizzata al governo meloni, firmata da 14 scienziati delle discipline della medicina e condivisa dal-accademia nazionale dei licei.

Siamo tornati molto indietro, ormai siamo alla salute legata al portafoglio, alla differenza fra ricchi e poveri, alla negazione della Costituzione. L Italia nella spesa sanitaria è tra gli ultimi in Europa.

La ricerca, come la nuova medicina, sono in ritardo, perchè mancano i finanziamenti. I servizi sul territorio sono ancora sulla carta, le case della salute di comunità sono pubblicità ingannevole della politica. L’Europa nel PNRR aveva finanziato la sanità per diversi miliardi, in particolare per la costruzione di nuovi ospedali, ma il governo Meloni ha pensato di tagliare, privando il sud di avere una sanità che mettesse fine al turismo della salute verso le strade del nord.

Situazione che diventa ancora più grave dalla legge Dell’autonomia differenziata che allontana nella salute il sud del Paese rispetto al nord. Il modello della salute universale italiano è stato cancellato dal governo Meloni, e dal suo ministro Raffaele Fitto, quel modello rimane nei libri di scuola da studiare nel paese delle leggi belle.

Il diritto alla cura dipende da dove nasci perché l’Italia ha ben 21 modelli di sanità : uno per ogni regione. Ormai il modello di cura è quello della sanità privata, che piace al governo meloni ed è assecondato dal ministro Fitto.

Per la perdita del diritto alla salute, stabilito dalla Costituzione, Galatina è la fotografia esemplare, infatti nelle strutture private, paghi e sei curato, invece nella sanità pubblica trovi lunghe liste di attesa, aspetti e speri di non morire. L’ospedale Santa Caterina Novella vive di abbandono ed è nel degrado, ma molta gente non avendo i soldi non ha la possibilità di essere curata.