seggio elettoraleRubriche/di Veronica Romano

Galatina – Che la politica abbia fatto danni, tanti danni, in nome di clientele, della gestione del potere, di privilegi e altro, non c’è alcun dubbio.

Ho dubbi, tanti dubbi invece, sul fatto che l’antipolitica sia la soluzione, sia il “meglio”. Sul fatto cioè che l’ antipolitica sappia fare “meglio”.                                                             

Il primo a cavalcare l ‘antipolitica e  farne bandiera, fu l’ex-cavaliere.

Arrivava  dalla società civile,  dal mondo del’impresa, gli altri “mestieranti, professionisti, mai un giorno di lavoro”.

Tutto recitato in un teatrino in cui gli attori erano sempre gli stessi.

Uguale la LEGA NORD:  ”Roma ladrona”.                                                                      

Anche Renzi, con la sua nota “rottamazione” ha rappresentato per certi versi l’antipolitica.

Poi è stato risucchiato nel vortice della politica e si è omologato, adeguato.

Poi il movimento 5 STELLE, Raggi è la massima espressione del voto all’antipolitica, del voto contro la politica.

Votata per non votare gli altri, semplicemente “impresentabili”.                                                                                                  

Orbene, chela politica come fatta oggi abbia prodotto danni catastrofici, abbia prodotto debito pubblico, disoccupazione, il cattivo funzionamento della pubblica amministrazione, scuola, sanità.

Abbia prodotto l’ILVA,abbia cementificato le coste, consumato un’infinità   di chilometri di terra, tutto vero.

Ma “antipolitica” non significa nulla, significa un salto nel buio, significa un salto nel vuoto.

L’antipolitica per definizione può essere ancora più pericolosa della politica stessa. L’antipolitica è approssimazione, improvvisazione, basta guardare la nostra città. Votati contro ogni pronostico perché buona parte degli altri “impresentabili” si aggirano come fantasmi dell’opera senza sapere dove andare, cercando essi stessi, definitisi l’antipolitica, riferimenti politici, pietendo con appelli la “considerazionedella politica.

La città è inchiodata,  se si tornasse a votare, questa maggioranza conterebbe i voti sulle dite di una mano, terremo d’occhio “i loro impegni e i loro “risultati” nelle prossime consultazioni.

Il “vecchio” venduto per “nuovo” è stato oramai smascherato.

L’antipolitica spesso è la politica stessa che si trasforma, è la politica stessa che si nasconde per sopravvivere per non staccarsi dal potere, per non cambiare nulla,  per continuare.

In un balletto in cui “tanti” si propongono per salvarci da loro.

Scegliamo, magari tappiamoci il naso ancora una volta, l’ultima,  scegliamo la POLITICA, MA  SCEGLIAMO LE PERSONE GIUSTE, VALIDE E ONESTE.

Il movimento 5 stelle e la sua  antipolitica, si avvia a diventare il primo partito ed ha proprio nella politica il suo migliore alleato.

La sua “vittoria” ha proprio nello squallore della politica attuale, le sue radici.

E’ la gestione della “politica” che crea l’antipolitica.

Col nostro voto facciamo in modo che non sia più così.