Una nuova trovata di alcune compagnie di assicurazione

assicurazione-autoCronaca/ di avvocato Stefania Isola

Se stipuli una polizza Rc auto e non ti fai assistere da un legale in caso di incidente (ricorrendo invece alla conciliazione paritetica), hai diritto a uno sconto sul premio annuo. Se invece ti affidi ad un avvocato, paghi una penale di 500 euro.

Questa è la nuova “trovata” di alcune compagnie assicurative che viene proposta ai propri clienti nel momento di sottoscrizione di una polizza.

L’ “invenzione”, in attesa del ddl concorrenza che detterà nuove regole in materia di Rc auto, è di Allianz spa che presenta la «Clausola conciliazione paritetica» (finita nel mirino dell’Antitrust come clausola vessatoria).

La succitata clausola prevede uno sconto del 3,5% sul premio annuo netto per chi sottoscrive la polizza rc auto, a condizione che l’assicurato si impegni “a non affidare a soggetti terzi che operino professionalmente nel campo del patrocinio (ad esempio avvocati, procuratori legali e simili)” la gestione del sinistro ed a “ricorrere preliminarmente alla procedura di conciliazione paritetica se l’ammontare del danno non supera i 15.000 euro”.

Se l’assicurato viola gli impegni, ovvero si affida ad un legale, “l’impresa applica una penale di 500 euro, da detrarsi dalla somma dovuta a titolo di risarcimento, con il limite di quest’ultimo”.

A parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha avviato il procedimento il 22 marzo 2016, la clausola applicata da Allianz «appare vessatoria ai sensi dell’art. 33, comma 1 e comma 2, lettere f), e t), 34, comma 2, del Codice del Consumo in quanto tale da determinare, a carico del consumatore, un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto»

Secondo Massimo Perrini, coordinatore commissione Oua rc auto, si tratta di «un abuso, l’ennesimo, da parte delle assicurazioni a danno dei cittadini nelle polizze per rc auto. Una previsione con una formulazione inaccettabile e atecnica che lascia trasparire un totale disprezzo nei confronti della cultura dei diritti e in particolare per quello di difesa garantito dall’avvocato. Per questa ragione abbiamo prima inviato una ferma protesta alle compagnie e in questi giorni presentato una memoria all’Antitrust».