Il sindaco Montagna ha allertato il C.O.C. della Protezione Civile

Ordinanza COC_page_1Ordinanza COC_page_2Cronaca/ di Redazione

Galatina – E’ risaputo. Le festività patronali, quella dei S.S Pietro e Paolo in particolare, attirano un sacco di gente, tantissima gente e magari tra di loro potrebbe celarsi qualche hooligan, qualche alieno o magari anche qualche jihadista celato da venditore di chincaglierie afroasiatiche.  Il nostro sindaco queste cose le sa benissimo ecco perché dopo averci pensato e ripensato ha finito per partorire una soluzione, quella che solitamente si configura come peggiore rispetto allo stesso problema: un spruzzatina di Protezione Civile, a mò di prezzemolino sulla pepata di cozze, ed ogni problema è risolto.

Ancora una volta ha fatto così. Ancora una volta ha allertato il C.O.C della Protezione civile affinché gli risolva il problema della viabilità, dell’ordine e della sicurezza poichè, continua a ripetere come in fotocopia, ogni festività è una situazione di “rilevante impatto sociale” . Come riuscire a spiegargli la differenza tra impatto sociale ed emergenza o calamità?

Probabilmente egli non ha ancora capito che la Protezione Civile ha compiti istituzionali completamente diversi da quelli da lui concepiti ed imposti con le sue fantasiose Ordinanze. Probabilmente non si rende conto che per nascondere le sue inadeguatezze gestionali e le sue opinabilissime scelte sta mettendo in seria difficoltà la stessa Associazione di volontariato, che da un lato si trova nella difficilissima situazione di dover rispettare precise disposizioni ministeriali riguardanti il suo ruolo ed i suoi compiti istituzionali e dall’altro a dover assolvere a compiti a cui non sono neanche preparati. Devono, però, farlo sennò saranno mandati a letto senza il dolce. Il rovescio della medaglia dei “sennò”, è quello che la Protezione Civile, proprio grazie al nostro sindaco, rischia di sparire da Galatina proprio per il mancato rispetto del loro ruolo e compiti istituzionale e di ciò, ormai da tempo, se ne parla con riferimenti precisi.

La cosa sensazionale è che poi, nell’ Ordinanza sindacale, la n.43 del 7 giugno, si scrive pure chiaramente che tra i motivi per cui viene allertato il C.O.C  vi è la ” necessità di adottare misure straordinarie per la viabilità e traffico“. Non so chi sia l’estensore materiale dell’ordinanza ma il licenziamento per palese ignoranza sarebbe il minimo sindacale che gli spetterebbe. Essendo, però, firmata dal sindaco Montagna…………fate voi.

Ora la festa patronale per fortuna è ancora lontana, per cui per cortesia qualcuno tenti almeno di far capire al nostro sindaco che la Protezione Civile non può svolgere attività connessa ad operazioni di viabilità e traffico e neanche e neanche di pubblica sicurezza. Sono ben altri gli organi preposti dalla legge allo svolgimento di tali funzioni.

Se magari, il nostro sindaco, che si è voluto tenere per se (forse perché particolarmente competente?) il settore della Polizia Municipale, avesse fatto una programmazione meno cervellotica (è solo un eufemismo) e magari invece di infoltire l’armata di generali ed ufficiali (meglio dire esperti) avesse pensato maggiormente alla truppa infoltendola ed organizzandola, forse qualche problemino in meno ci sarebbe stato. Invece le sue assunzioni sono state complessivamente quelle di  1 Dirigente e 2 esperti.  Per almeno uno dei quattro esperti ora in servizio per potergli dare una collocazione da “Stato Maggiore”  c’è stato bisogno di ricavare dalla torta originaria una quarta fetta.

Di contro tra personale che fugge via per rifugiarsi in altri uffici e mai integrato, tra personale che va in pensione e mai integrato, personale che staziona con competenze d’ufficio in ufficio (circa il 35-40% dell’intero organico) e personale in riposi settimanali e/o in malattia potete capire benissimo il perché ogni pioggerellina a qualcuno pare un temporale.

L’unica cosa ingiusta è, in ogni caso, quella di cercare di coprire i propri errori e le proprie manchevolezze inguaiando gli altri, perché è questo, caro sindaco, che sta facendo con la Protezione Civile e glielo scriviamo con cognizione di causa. Naturalmente resta poi alla fin fine anche alla stessa Associazione scegliere se farsi inguaiare o in qualche modo tirarsi fuori.