di p.z.
Dal 6 luglio è partita la stagione estiva dei saldi. Le vetrine, allestite in modo intelligente per attirare l’attenzione dei compratori, fanno mostra di se con vistose scritte colorate riportanti l’entità degli sconti. Con i tempi che corrono sono attesi un po’ da tutti. Sono attesi dalle famiglie per integrare il guardaroba famigliare a buon prezzo. Sono attesi dai negozianti per riassettare le smagrite casse aziendali. La crisi da un lato, le continue tasse dall’altro il lavoro sempre più precario se non latitante stanno mettendo a dura prova la resistenza delle famiglie e degli operatori economici. Ma i saldi servono veramente a qualcosa? Aiutano a vendere di più anche se a prezzi più bassi? Fanno acquisire nuova clientela? Cosa si potrebbe fare di più per avere un risultato migliore? Abbiamo rivolto queste domande ad alcuni operatori commerciali della nostra città. A Salvatore Tardi della omonima ditta Tardi, ad Eva Giurgola della omonima ditta Eva ed a Ester Monitari della Brums. Per il titolare della Tardi < i saldi son partiti in sordina e testimoniano- ci dice- ancor di più quanto le famiglie siano in enormi difficoltà economiche ragion per cui saldi o non saldi non c’è da aspettarsi grossi movimenti>. Maggior ottimismo trapela dalle parole di Eva Giurgola la quale ci dice che : <Ad un calo fisiologico avvenuto nel mese di Giugno è seguito un buon movimento nei primi giorni di Luglio. La cosa è naturale in quanto le famiglie il mese precedente frenano gli acquisti per poter poi comprare a prezzi più convenienti in questo mese. E’ scaturito da ciò un incremento soddisfacente delle vendite> .<Naturalmente- continua – i primi giorni sono stati più movimentati poi c’è stato un calo ma tutto sommato anche se a ritmi più ridotti la vendita continua bene>. I saldi hanno attirato nuovi clienti? <Pochissimi la maggior parte sono gli stessi clienti abituali>. Ottimismo e moderata soddisfazione anche dalle parti di Brums per Ester Montinari. Per la signora Ester giudizio positivo sui saldi :< Quello dei saldi- ci dice- è’ un momento atteso dalle famiglie in modo particolare per il tipo di abbigliamento che tratta il mio negozio>. Anche in questo caso i primi giorni sono stati i più sostanziosi per poi attestarsi, comunque, su un buon standard. Alla domanda su come ha preparato i <suoi> saldi ha risposto: <Nulla di particolare. In altri anni avevo fatto precedere i saldi da mails informative e personalizzate alla mia clientela ed anche con volantinaggio. I costi però non venivano coperti dai guadagni per cui son passata ad una propaganda più spartana>. Due parole sono state anche rivolte al turismo e su cosa fare per trattenerlo : <Il turismo della nostra città- ci dice la signora- è un turismo di passaggio, del tipo mordi e fuggi. Lascia ben poco all’economia locale. Bisognerebbe recuperare tutto ciò che abbiamo perso in cultura, tradizioni , strutture ed infrastrutture per poter richiamare ed intrattenere il turista, e non solo quello ma anche la gente dei paesi vicini>. Nel complesso la competenza e la preparazione dei nostri operatori commerciali ci ha fatto capire che i saldi servono ed aiutano ma non sono la panacea di tutti i mali. Occorre un po’ di buona volontà anche da parte delle istituzioni per intervenire con soluzioni mirate atte a smuovere ostacoli che drenano lo sviluppo economico della città. Chi può e deve fare dunque faccia.