Cronaca/Politica/di Gruppo regionale FdI.

“Non poteva che esserci l’unanimità del Consiglio regionale sull’emendamento che istituisce la Facoltà di Medicina e Chirurgia a Lecce già dal prossimo anno accademico 2021-2022.

Il nuovo corso arricchisce sicuramente l’offerta formativa del sistema universitario pugliese, per questo – come Fratelli d’Italia – avremmo voluto che la volontà di potenziare il sistema universitario della Puglia fosse frutto non di un provvedimento spot: sic et simpliciter, aprire una nuova facoltà, ma fosse inserito in un vero e proprio Piano Strategico che guardasse a 360 gradi e al futuro delle Facoltà di Medicina, magari con una legge regionale ad hoc che vincoli per sempre una percentuale del Bilancio Autonomo della Regione Puglia nel potenziamento delle Università.

Anche perché in questo caso siamo di fronte a un impegno importante e pesante sulle casse regionali: 626.000 euro per il 2021, 1.090.000 euro nel 2022 e 2.413.000 euro nel 2023, ma poi dopo il 2028 ci dovrà essere la volontà di chi siederà in Consiglio regionale per decidere se continuare a finanziare il corso leccese e quindi garantire copertura finanziaria.

“Per questo in Commissione Bilancio avevamo iniziato una riflessione insieme a tutti i rettori pugliesi e ai presidi delle Scuole di Medicina, proprio nel tentativo di evitare che fosse un intervento spot, seppur lodevole e condivisibile. Il nostro auspicio era che, ricoprendo Emiliano il ruolo di vicepresidente della Conferenza delle Regioni, potesse in quella sede trattare per aumentare concretamente l’offerta formativa: basti pensare che in Puglia sono previsti 498 posti a fronte di 1.490 previsti in Emilia Romagna. Davvero un peccato che questa riflessione-confronto in Commissione con i Rettori non si concretizzi in un Piano serio per l’offerta formativa pugliese, perché questa sia davvero più attrattiva. Per esempio il Magnifico Rettore di Bari, Bronzini, poneva problemi infrastrutturali seri che meritano anche questi di essere attenzionati da finanziamenti seri che, invece, non ci sono. Cos? come i presidi delle Scuole di Medicina ponevano il problema del futuro post laurea dei medici vista l’esiguità delle borse di studio per le specializzazioni.

“Oggi con l’emendamento – giustamente approvato – per noi non si chiude il sipario su una riflessione che deve continuare perché, oltre l’istituzione della Facoltà di Medicina a Lecce, la Regione Puglia programmi il potenziamento dell’intera offerta formativa universitaria della Puglia.”