Va fatto entro il 5 agosto, dello stesso parere l’arch. Adriano Margiotta dell’Osservatorio Tecnico Galatinese.

di p.z.

Con delibera n. 1435 del 2 agosto 2013, pubblicata sul BURP n. 108 del 06.08.2013, la Giunta Regionale ha adottato il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia. “L’obiettivo del Piano è costruire regole condivise di trasformazione del territorio che consentano di mantenerne e svilupparne l’identità, i valori, e che ne elevino la qualità ecologica, paesaggistica e insediativa.”  Il periodo di pubblicazione di 30 giorni decorre dal 5 agosto 2013.
Ai sensi dello stesso articolo, entro il trentesimo giorno successivo a tale periodo, chiunque può presentare osservazioni relative al Piano adottato, indirizzate al Presidente della Regione. E’ opportuno che tali osservazioni siano contestualmente inviate anche al Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, alla casella di posta elettronica certificata : servizio.assettoterritorio@pec.rupar.puglia.it.

Come diventare titolari di delega per poter avere il diritto di poter contribuire con propri interventi ad avere un Piano quanto più vicino alle esigenze paesaggistiche del proprio territorio?  La procedura è stata disciplinata  dalla stesso bando :”E’ stato disciplinato il procedimento di delega ai soggetti titolati per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e sono state dettate disposizioni in merito alla istituzione delle Commissioni Locali per il Paesaggio e sono stati precisati i criteri per la verifica, nei soggetti delegati all’ esercizio della funzione autorizzativa in materia di paesaggio, della sussistenza dei requisiti di organizzazione e di competenza tecnico-scientifica, stabilendo che i Comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, al fine di poter esercitare le funzioni paesaggistiche, devono istituire, in forma associata, ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 20/2009, la Commissione locale per il paesaggio, mentre i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti sono destinatari diretti della delega purché abbiano istituito la Commissione locale per il paesaggio. Ciò detto la domanda è: “Il Comune di Galatina ha adottato il Piano?”.  Per adottare il Piano ed essere soggetti attivi della conformazione del Piano alle esigenze delle singole realtà paesaggistiche è necessario entro il 5 di agosto aver deliberato l’atto di adesione al Piano e comunicato la stessa volontà alla Regione Puglia la quale provvede a concedere la delega di Commissione all’Ente richiedente. La risposta alla domanda è quindi no. Galatina non risulta ancora nell’albo regionale delle Commissioni costituite. Solo successivamente al 5 Agosto e con la “Commissione Galatina” costituita la delibera va pubblicizzata per 30 giorni nell’Albo Pretorio e sono in questi trenta giorni che ogni singolo cittadino può prendere visione del Piano e far pervenire, unitamente all’Ente, alla Regione Puglia il proprio contributo per il proprio territorio o per la propria Commissione. Il primo passo da fare e abbastanza urgentemente, ancor prima delle deduzione, come erroneamente si sta affermando, è invece quello di adottare il Piano e costituirsi Comunità.

Dello stesso parere è l’ Arch. Adriano Margiotta, che nella sua qualità di componente dell’ Osservatorio Tecnico sostiene che :”Al fine di fare le giuste Osservazioni i Comuni Pugliesi devono adottare il Piano per poi nel periodo di adozione fare le osservazioni e accogliere le osservazioni dei cittadini, così da mandare in Regione “tutte” le osservazioni, sia del comune che dei privati>. Questa procedura è la norma del resto molti comuni la stanno facendo e stanno dibattendo”. Questo però non ci garantisce- aggiunge- l’immunità dai vincoli del Piano anzi fà l’effetto contrario. Personalmente ritengo che il Piano andando nella direzione della tutela del territorio vada a vantaggio di tutti Galatina compresa, tuttavia per fare in modo che questi strumenti siano efficaci e che non portino ad inutili contenziosi bisogna che le amministrazioni si attivino nel modo giusto, ma questo non sta avvenendo con la conseguenza che il territorio non sarà pianificato ma legiferato”.