Una procedura insolita all’indomani della dichiarazione di fallimento dell’azienda.

Cronaca/di pietro zurico

In agitazione gli autisti della ormai ex Tundo Vincenzo Spa. Il Tribunale di Lecce in data 15 gennaio 2024 ha decretato il suo fallimento fissando per il 15 aprile l’esame dello stato fallimentare.

Ha altresì fissato per il per il 15 marzo il termine ultimo per il deposito della richiesta di ammissione allo stato passivo.

Alla luce di quest’ultima disposizione, ha suscitato diverse perplessità l’iniziativa degli ex autisti dell’azienda i quali, non per le abituali vie sindacali, ma con Pec inviata dal loro rappresentante legale, hanno chiesto, anzi intimato, al Comune di Galatina di “Avviare immediatamente la procedura di attivazione del potere sostitutivo“.

In altre parole hanno chiesto al Comune di pagare, in sostituzione della Tundo Vincenzo SPA, lo stipendio relativo alla mensilità di dicembre. Prima di addentraci su alcuni aspetti atipici della procedura in oggetto, riporto il testo della Pec da loro inviata al Comune di Galatina sottoponendola all’attenzione del Sindaco e dei consiglieri comunali.

Scrive l’avv. Luca Guido: “In nome e per conto dei Sig.ri Manco Giuseppe Alessandro, Voltasio Francesco, Tundo Valter, Valerio Luigi, Bianco Giampiero, (…) si richiamano integralmente con la presente le precedenti missive inviate alla spett.le Amministrazione Comunale del 29.12.2023, del 03.01.2024, del 11.01.2024 e in ultimo quella inviata nella medesima data alle ore 15:58. In data 16.01.2024 il Tribunale di Lecce – Sez. Fallimentare – con sentenza n. 5/2024 ha dichiarato il fallimento della società Tundo Vincenzo S.p.A.. Si è ampiamente discusso della situazione di precarietà, soprattutto economica, in cui versano i dipendenti del TPL di Galatina ed è a voi noto che gli stessi non hanno percepito lo stipendio in relazione alla mensilità di dicembre 2023.

Pertanto, a causa della grave situazione in cui i lavoratori si trovano, si invita e diffida il Comune di Galatina ad avviare immediatamente la procedura di attivazione del potere sostitutivo ex art. 30 D. Lgs. 50/16 e art. 1676 c.c., per la mensilità di Dicembre 2023, in virtù delle somme maturate e dovute dalla Tundo Vincenzo S.p.A. ai lavoratori che con la presente si richiedono formalmente”.

Questo il testo integrale della richiesta dei lavoratori ora tocca a quelli che ho definito “aspetti atipici”.

Uno di questi è la tempistica con cui giunge la richiesta all’Amministrazione comunale di avviamento immediato del potere sostitutivo. Esattamente all’indomani della dichiarazione di fallimento della Tundo Vincenzo Spa che fissa, inoltre, per il 15 marzo 2024 il termine per il deposito ammissione allo stato passivo.

La strada da percorrere avrebbe dovuto essere, a mio parere, la richiesta di ammissione al passivo fallimentare. Quale debito privilegiato avrebbe avuto la precedenza su altri crediti. Invece no, hanno bussato impropriamente alla porta del Comune forse perché ritenuta, erroneamente, una strada più semplice e più breve.

Una strada già percorsa in passato ma che non è, però, più percorribile nel presente. Nel passato l’azienda era ancora in servizio e vantava crediti nei confronti del Comune derivanti da ratei di canoni non ancora riscossi. Il Comune, di fronte ad una situazione di momentanea illiquidità dell’azienda, ha potuto benissimo anticipare per poi trattenere successivamente quanto anticipato.

Oggi non è più possibile. Anche se l’azienda fosse creditrice nei confronti del Comune e della Regione, il Comune non potrà più rivalersi su quelle eventuali somme in quanto quel credito vantato dall’azienda dovrà essere consegnato nelle mani del Curatore fallimentare. Se il Comune lo utilizzasse … sarebbe poi un bel guaio.

Resta poi da capire come politica ed uffici intendono risolvere il problema del trasporto locale. I lavoratori in questi giorni per conto di chi stanno lavorando? Per conto del Comune o per conto della Ditta fallita?

Certo che tutti i bei ritardi e arzigogolii fatti per mantenere la Tundo nella gestione del servizio a discapito di una gara tenuta fin troppo a dormire nel cassetto (a parte il progetto esecutivo, dal capitolato di gara all’Avviso Pubblico manca tutto) ora pesano come un macigno.

Sarà sospeso del tutto? Scelta impopolare. Sarà una gestione diretta del Comune? Con quale personale e per quale durata? Improbabile, il rischio maggiore sarebbe quello di ritrovarsi con personale da assumere in organico comunale dopo oltre 90 giorni lavorativi. Una manifestazione di interesse per l’affidamento temporaneo del servizio? Probabile, ma ha i suoi tempi e nel frangente con quale personale e principalmente con quali mezzi verrebbe svolto il servizio temporaneo sostitutivo? Per accorciare i tempi, si potrebbe ricorrere ad una trattativa diretta ma bisognerebbe in ogni caso, seppur per tempi più brevi, sospendere il servizio.

Bella gatta da pelare eh? E non possiamo dire che politica ed uffici non abbiano fatto di tutto per infilarsi in questo pasticcio. Abbiamo fatto e scritto tanto su queste pagine per mettere in guardia sul rischio che si stava correndo. Niente da fare. Ora la frittata è fatta.

A loro piace giocare. Giocate pure con le feste ma non giocate col fuoco. Rischiate di bruciarvi.