Cronaca/di p.z.

Forse l’idea era buona ma il risultato pessimo. E’ ora che qualcuno cominci a chiedersi il perché.

Le immagini parlano chiaro. Credo pertanto sia inutile aggiungere altre parole. Da oggi in poi è il caso di fermarsi un attimo, mettere un punto sul passato, resettare e ripartire con mentalità ed atteggiamenti diversi. Sarebbe inutile, diversamente, chiedersi il perché della desertificazione dell’interesse verso la città e la politica.

Passiamo al Consiglio comunale.

Ancora una volta, e per l’ennesima volta, bisogna registrare atti di intemperanza politica che danno il solo risultato di inasprire gli animi e sfociare in situazioni che di politico hanno ben poco ed ancora meno di democratico.

Se poi viene stravolto anche l’uso ed il significato di istituti regolamentari la cosa è ancora più grave.

E se a reiterare la confusione ed a rendersi protagonista è colui che insieme al Presidente del Consiglio dovrebbe essere il garante dell’istituzione e del rispetto delle regole democratiche allora siamo proprio allo sbando.

Avviene che durante la fase delle “Dichiarazioni” del Sindaco al Consiglio comunale lo stesso utilizzi in maniera inappropriata, per l’ennesima volta, questo istituto non tanto per informare il Consiglio quanto per attaccare direttamente e politicamente la consigliera Tundo rea a sua dire di essere più attiva come consigliera di minoranza di quanto non lo fosse stata come assessore ai Lavori Pubblici ed Urbanistica.

Si comincia ormai a disperare che qualcuno riesca a capire, prima o poi, che ogni istituto regolamentare messo a disposizione dalle regole democratiche deve essere utilizzato per il suo fine specifico? Riuscirà qualcuno a spiegarglielo e farglielo capire? Se poi la mossa è studiata a tavolino per far incavolare le minoranze e farle allontanare dall’aula allora Chapeau e polli politici le minoranze.

Chapeau perché questo è stato il risultato finale dell’attacco diretto del Sindaco alla consigliera comunale Loredana Tundo. I quattro consiglieri di minoranza presenti in aula, si sono alzati, il consigliere Amante ha motivato il gesto, ed hanno abbandonato l’aula.

I lavori sono proseguiti indisturbati, naturalmente per la maggioranza, che ha potuto approvare, gli ultimi sei sette articoli in maniera tranquilla senza alcun intervento. Un paio di alzate di mano per ogni argomento e via.

La dove ci sia stato un minimo di intervent0 si son sentiti, a parte gli strali verso gli assenti (solita brutta abitudine), anche grossolanerie qualcuna delle quali, le più vistose, val la pena di raccontarle a guisa di spigolature consiliari.

Chiede, ad esempio, il consigliere Garzia nel suo compitino scritto e letto con diligenza a proposito del progetto attuativo in zona D4 di Collemeto, se fosse giusto che il cittadino, per le assurdità ed inutilità dei comparti, debba pagare oneri su zone non edificabili come se fossero tali. “Ora questa iniquità grazie a noi è finita” affermava e continuava a porre domande sui comparti, sul freno che sono stati per lo sviluppo della zona. E come non essere d’accordo? Altro che freni, il deserto. Noi lo dicevamo sin dal tempo della loro ideazione e creazione.

Il Consigliere Garzia, continuava con le sue domande forse non sapendo che avrebbe potuto avere tutte le risposte di questo mondo rivolgendole a chi aveva di fronte a colui che a suo tempo era stato il più accanito sostenitore nonché realizzatore dei comparti. Colui che a quei tempi era Dirigente dell’Urbanistica ed Assetto del Territorio : L’assessore Guglielmo Stasi. Lo aveva di fronte ma forse i due non si parlano perché uno continuava a fare domande e l’altro a non rispondere.

Si è assistito anche ad una accorata ed esaltante orazione in favore della messa in sicurezza, nella frazione di Noha, della zona di ingresso cimiteriale. Opera sacrosanta e giusta. Tutti, come ha riferito il consigliere Mandorino, hanno diritto a visitare in sicurezza i propri defunti. “Solo l’Amministrazione del fare poteva fare ed ha fatto sacrificando addirittura fondi di bilancio pur dotare i cittadini di Noha dell’opera”, ha affermato.

Ed era tanta l’enfasi che ha dimenticatoi di dire che quella è una strada provinciale pertanto la messa in sicurezza è di competenza della Provincia. Lui invece di andare un giorno si e l’altro pure nella sede della Provincia per dialogare, discutere, alzare la voce e battere i pugni sul tavolo se fosse stato necessario per costringere gli Uffici provinciali ad intervenire, che cosa fa? Esulta per aver fatto pagare l’opera ai cittadini di Galatina, Noha e Collemeto invece che alla Provincia di Lecce e tutto ciò lo ripeteva “Grazie alla mia Amministrazione”. Insomma abbiamo pagato noi 200.000 euro invece di farli pagare alla Provincia. Che volpini ! E si vantava pure. Assurdo ed irreale.

Ma non soltanto questo. Ci sta da aggiungere che tra gli argomenti all’ordine del giorno vi era anche la presa d’atto della Delibera provinciale riguardante la parte terminale della circonvallazione sud-ovest della città anch’essa di proprietà provinciale. Avrebbe dovuto quindi essere la Provincia a dover pagare tutti gli interventi di qualsiasi natura per mantenere in funzione ed in efficienza l’arteria stradale. Ebbene con la delibera di cui parlavamo la Provincia aveva deliberato la cessione della proprietà della strada al Comune di Galatina ed il Comune con la presa d’atto di ieri ha accettato ed è subentrato nella proprietà. Capito? Ha sgravato dei costi di manutenzione e pulizia la Provincia e ce li hanno caricati tutti noi. Sempre roba da astuti volpini! Dove abbiano visto un minimo vantaggio per Galatina ed i galatinesi è un mistero.

Se non è autolesionismo questo ditemi come definirlo. Abbiamo però sicuramente raggiunto un record: siamo l’unico Comune italiano ad aver accettato una proposta del genere. La provincia di Lecce ringrazia e magari sarà a buon rendere politicamente per qualcuno alle prossime elezioni.