Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico

Ho partecipato in un misto di orgoglio e nostalgia, al convegno  in ricordo di Bettino CRAXI che si è tenuto il 25 gennaio scorso  al CAVALLINO BIANCO di Galatina.

Ringrazio per l’invito il Sindaco, l’amministrazione comunale  tutta e soprattutto Peppino per aver più volte sollecitato la mia presenza.

E’ stata una serata carica di ricordi, ci siamo ritrovati in tanti un po’ invecchiati nell’aspetto, ma sempre giovani e belli nelle idee che ci uniscono ancora.

Si parlava di “storia” della storia che ci ha visto nel bene e nel male interpreti, della storia che ci ha visto soccombere, ed  essere “perseguitati” da un feroce giustizialismo abbattutosi improvvisamente nel nostro Paese, quando un avviso di garanzia equivaleva ad una condanna.

Quel giustizialismo che ha visto morire un uomo delle istituzioni in esilio: Bettino CRAXI.

Emozionante ripercorrere quegli anni e rivedere noi ancora giovani nelle sezioni a dibattere e organizzare.

Un’emozione mista a rabbia, al pensiero della grande ingiustizia subita ed  un imponente senso di sbandamento e di paura che colse un po’  tutta la classe dirigente del PSI.

Ben presto, Bettino Craxi si trovò solo, a tentare di difendersi da ogni accusa possibile, in ogni modo possibile.

Inevitabile il ricordo di partiti che offrivano l’ombrello o garantivano l’immunità o anche un collegio a chiunque passasse dalla loro parte.

Furono in tanti a trovare riparo e nuova gloria “altrove” rinnegando un passato che andava solo difeso e non furono neanche pochi quelli che trovarono un comodo accomodamento alla faccia di chi moriva in esilio anche per loro.

Furono in tanti a bussare col cappello in mano a troppe porte alcune incompatibili con la loro storia.

Fu una battaglia politica che si portò avanti con  pezzi di una magistratura che svolgeva anch’ essa un ruolo politico.

Ed ora dopo 25 anni, si consuma ancora lo scontro tra politica e giustizia, un problema non risolto, che da allora si trascina sino ad oggi.

Ed ecco che la magistratura per protesta contro la legge in discussione in Parlamento sulla separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante, abbandona la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario.

Della cosa l’altra sera ne erano tutti a conoscenza perchè successa la mattina, ma nessuno ne ha fatto cenno o ha espresso una valutazione politica o di merito.

Come avrebbe votato oggi il PSI su quella proposta di legge ??

Ne abbiamo viste tante  e sentite anche di più in questi ultimi anni da Palamara in poi e l’unica cosa certa è che quasi tutti abbiamo capito che nella Magistratura qualcosa non va.

Dovessi votare io, voterei a favore della legge e forse tanti socialisti farebbero uguale.

Il tempo ce lo dirà.

Ricordare quel periodo fa ancora rabbia, ero consigliere comunale, non ricordo di preciso, forse ero anche qualcosa in più.

La mia rabbia la scrissi finalmente nell’estate del 2010  sul brogliaccio posto vicino alla tomba di Craxi ad Hammamet in mezzo a garofani rossi e tanti ricordi.

Poi….. niente, poi….. mi perdo nell’abbraccio tra Sinner e le lacrime di Zverev e ritrovo ancora l’orgoglio di essere italiano.