Nessuno ha la stupida pretesa che i cento e passa dipendenti comunali, e non solo, debbano essere tutti novelli Alessandro Manzoni o tutti debbano essere soci onorari dell’Accademia della Crusca.

Sarebbe stupido anche il solo pensarlo, sia perché ognuno di loro è stato assunto per svolgere specifiche mansioni e sia perché chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Pretendere però, quando vi è in gioco il nome della Città di Galatina ed ancora più quando l’operato viene rappresentato come diretta espressione e produzione della stessa, un maggior controllo a salvaguardia dell’immagine e del decoro della città è il minimo sindacale.