Cronaca/di Redazione

Ci sta gran da fare in questi giorni nel distribuire zuccherini o purganti ai vari partiti politici. Ci provo anch’io. Vado controcorrente: primo partito in assoluto quello degli assenti.

A costoro primato e medaglia d’oro, se mai onorificenze possono essere assegnate a chi diserta l’urna elettorale. Solo il 38,82% (dati ufficio elettorale comunale) dei cittadini galatinesi aventi diritto al voto ha votato. Il 61, 18% ha disertato.

Vediamo come si è distribuito quel 38,82% di coloro che hanno votato. Vediamo chi ha vinto e chi ha perso e cerchiamo di analizzare anche il perchè. In assoluto i vincitori sono stati due: Il PD e Fratelli d’Italia.

Il PD è stato la sorpresa più grossa risultando il partito più votato dai galatinesi. L’effetto trainante è stato sicuramente Antonio Dicaro (1535 voti il suo bottino personale) seguito a ruota da Giorgia Tramacere (1260 voti).

Una rinascita del PD locale? Potrebbe forse rappresentare un segnale ma resta ai politici locali interpretarlo nel suo giusto significato e trarne le conseguenze. Decaro con il suo plebiscito elettorale di 500.000 voti vorrà pur dire qualcosa.

Nessuna sorpresa per Fratelli D’Italia con i suoi 1964 voti. La Giorgia nazionale non ha lasciato anzi ha più che raddoppiato passando dal precedente 9,9% al 23,5%. Ci sta poco da dire e da discutere, per Giorgia Meloni questo è il suo momento e nonostante predichi pubblicamente la fratellanza con i suoi alleati, non ci sta trippa per gatti.

E, sempre in ambito locale passiamo ai delusi e agli sconfitti. Prima tra tutti ad uscirne sconfitta da questa tornata elettorale è l’Amministrazione Vergine. Non era un mistero per nessuno che, tranne pochissime eccezioni, il grosso della maggioranza consiliare (comprese le new entry) , appoggiasse il candidato della Lega Roberto Marti.

Ebbene, questa imponente ed agguerrita linea gotica del sud a sostegno del cavaliere Alberto da Giussano di “noantri” (alias Roberto Marti), gli ha portato soltanto 942 preferenze. L’intera lista ha racimolato 1230 voti pari al 14, 75% circa la metà di quanto ottenuto cinque anni fa.

Se il dato ha voluto essere un giudizio anche sull’operato del Sindaco Vergine e della sua maggioranza in questo primo biennio di governance dovremmo dire che non si tratta di rimando agli esami di riparazione bensì di una sonora bocciatura. Vox populi vox dei.

Si potrebbe, però, concludere dicendo che se qualcuno da quelle sponde pensava di misurare le sue possibilità di spiccare il volo oltre i confini dell’aeroporto dovrà ridimensionare le sue aspirazioni. Con quei numeri al massimo potrà superare il passaggio livello sito nei pressi del Quartiere Fieristico.

Altro deluso, ma forse non troppo essendo già nell’aria la sua débacle, è il Movimento 5 stelle. Eppure aveva fatto proselitismo negli ultimi tempi. Acquisizioni che non sembrano però aver portato né consensi né numeri, anzi li ha fatti perdere. Il Movimento 5 Stelle ha perso il 10% rispetto alle precedenti elezioni europee. Aveva il 23,7% ed ora è al 14,75%. Solo 1206 voti. Magari sarà anche un richiamo, forse un rimprovero, a chi avendo avuto la possibilità di poter fare non ha fatto.

Tra i delusi dobbiamo annoverare anche Forza Italia. Solo 470 voti il suo bottino elettorale, ne aveva 860. Sparito il suo mentore e mecenate le varie pecorelle hanno cercato nuovo pastore. La politica purtroppo è stracolma di questi esempi, in loco poi strabocca.

Diamo l’onore delle armi ai restanti competitori per avuto il coraggio di provare e fare testimonianza. Nulla più.