allenamento showy boysTenace e concreto. “Duro” in campo e nello stesso tempo sempre pronto a gratificare i suoi allievi con una pacca sulle spalle. E’, in poche parole, il profilo di Rino Martina, ex atleta di volley e oggi componente dello staff tecnico della Showy Boys nella doppia veste di allenatore e coordinatore dei corsi di pallavolo e minivolley. Per molti anni, ha lavorato con i più giovani, ottenendo anche importanti risultati, e oggi, grazie anche alle sue qualità umane, è stato scelto dalla società bianco-verde per seguire in prima persona l’attività della Scuola Volley. A pochi giorni dall’inizio dei nuovi corsi, gli abbiamo rivolto qualche domanda, per ascoltare dalla sua voce le prime impressioni su questo progetto sportivo.

 

Mister Martina, come è nata la collaborazione con la Showy Boys?

“C’è da dire che da tempo si sentiva l’esigenza di creare nella nostra città un progetto sportivo strutturato e ben identificato. Un movimento basato su un progetto di scuola volley nel vero senso del termine. Le persone che guidano la Showy Boys sono sicuramente le più idonee a intraprendere questo percorso ed ecco perchè ho risposto subito al loro invito per entrare a farne parte in qualità di coordinatore”.

Ci potresti descrivere il progetto “Scuola Volley” e le sue linee guida?

“Innanzitutto, bisogna ricordare che le attività giovanili sono ormai al centro del sistema. In particolare, nella pallavolo è vitale fare crescere il vivaio puntando sulle risorse umane che offre il proprio territorio. Per poter ottenere buoni risultati è obbligatorio unire all’attività sportiva il reclutamento sia degli allievi che degli istruttori qualificati. E’ poi necessario cercare le giuste motivazioni, puntare a degli obiettivi chiari nel medio-lungo periodo e, come società, garantire il supporto necessario grazie alla presenza di una direzione tecnica e di un coordinatore di supporto. E proprio su queste basi nasce il progetto della Showy Boys che intende partecipare ai campionati giovanili sempre in un clima di serio impegno, disciplina e di sicuro divertimento”.

Nello specifico, in cosa consiste il ruolo di coordinatore che stai ricoprendo all’interno del progetto?

“Allenare i giovani è un’esperienza veramente entusiasmante e il lavoro dell’allenatore, se fatto bene, offre molte soddisfazioni perché i progressi dei ragazzi si manifestano allenamento dopo allenamento. Mi piace far adottare alle nuove leve di allenatori una credibile figura di motivatore e scrupoloso insegnante dei fondamentali da accostare, obbligatoriamente, a una buona preparazione fisica e soprattutto a un’attività coordinativa di buon livello. Il mio impegno è quello di organizzare l’attività dei corsi, sia quelli pallavolo che di minivolley, e cercare, insieme al resto dello staff tecnico, di diffondere e far praticare al meglio la pallavolo ai nostri allievi”.

A proposito di staff tecnico, come si compone il quadro degli allenatori?

“Ricordato che a capo dell’area tecnica vi è il direttore Francesco Papadia, gli altri componenti sono Vincenzo Giustizieri, Salvatore Calso, Andrea Ranieri, Giacomo Marti, Valentina Carcagnì e Gianmarco Papadia. Tutte figure preziosissime che vanno a completare lo staff”.

In cosa si contraddistingue l’attività della Showy Boys?

“Le attività del sodalizio di cui mi onoro di far parte sono organizzate in modo capillare. Il rispetto dei ruoli dei componenti è in primo ordine e le decisioni vengono prese coinvolgendo sempre ogni componente. La società, come noto, ha adottato un codice etico a cui tutti i tesserati si devono attenere e soprattutto l’associazione svolge una sua attività sociale e di volontariato, coinvolgendo i piccoli atleti e le loro famiglie anche in attività di carattere extra-sportivo e ricreativo”.

Nella passata stagione, il ritorno della Showy Boys nel movimento pallavolistico ha lasciato il segno. Quest’anno le premesse sembrano andare oltre le aspettative.

“E’ sotto gli occhi di tutti il grande entusiasmo che ruota attorno a questa società. Ci si muove a piccoli passi e in maniera oculata e il clima di intesa e di estrema collaborazione sono il valore aggiunto. Il fatto che dopo il primo anno si siano triplicati gli iscritti ai corsi e raddoppiato il numero di dirigenti significa che si è lavorato bene e che si è intrapresa la strada giusta”.

 

Allora, mister Martina vogliamo rivolgere un messaggio ai ragazzi e alle loro famiglie?

“Certamente. Sono convinto che la pallavolo sia una sana contrapposizione alle proposte sempre più pressanti che vengono dal mondo telematico e dalle sue relazioni virtuali, dove il desiderio di vera amicizia e di affetto fa fatica ad essere soddisfatto. Nella pallavolo, invece, si gioisce per le vittorie e ci si rammarica per le sconfitte, si abbraccia il compagno per consolarlo, si ascolta il rimprovero dell’allenatore e si è pronti a chiedere scusa e a ricominciare. Si impara ad essere umili ma anche determinati nel perseguire un obiettivo comune. C’è spirito di sacrificio, voglia di rialzarsi subito dopo un risultato negativo e ascolto degli incoraggiamenti che giungono da chi in quel momento è più forte. E’ così che si forma lo spirito di gruppo. E’ così che nascono attimi di amicizia profonda il cui ricordo arricchisce ancora la vita di ognuno di noi nel corso degli anni. Quindi, cari ragazzi e genitori credeteci…”.

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