Cronaca/di pietro zurico

Leggevo giorni fa il comunicato stampa del Sindaco sulle presunte dichiarazioni della Corte dei Conti relative agli obiettivi già raggiunti dal nostro Comune sulla strada del risanamento dal dissesto finanziario.

Ok, siamo in campagna elettorale, o quasi. Qualcosa può essere concessa alla propaganda, qualcosa si ma non tutto, soprattutto se poi quel qualcosa è una ripetizione fuorviante della realtà dei fatti.

Nell’ultimo Consiglio comunale, tra le comunicazioni del Sindaco, vi fu, infatti, la notizia data ai consiglieri con la quale egli esprimeva, commosso, la sua enorme soddisfazione per quanto letto nella relazione della Corte dei Conti relativamente alla informativa semestrale inviata dal Comune su quanto fatto per il raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano di Risanamento Economico.

Ebbene il commento del Sindaco fu dello stesso tenore del comunicato dato alla stampa giorni fa. Forse troppa enfasi e troppa soddisfazione hanno fatto perdere al nostro sindaco la giusta direzione pertanto cerchiamo di riportare le coordinate al loro giusto posto.

Su una cosa (l’unica) il Sindaco ha detto il vero. Le rate relative al pagamento di una parte dei debiti fuori bilancio è stata onorata nelle giuste scadenze. Ha dimenticato però di aggiungere che la Corte dei Conti ha rilevato che l’entità del fenomeno dei debiti fuori bilancio è tutt’altro che ricostituito nella sua giusta entità.

Scrive infatti la Corte che “nel triennio 2018-2020 il fenomeno dei debiti fuori bilancio e, in particolare l’evoluzione di quelli derivanti da sentenze passate in giudicato (…), ha continuato a manifestarsi in modo significativo e pertanto la frequente insorgenza di debiti fuori bilancio può costituire indice della difficoltà dell’Ente di governare correttamente i procedimenti di spesa nell’osservanza delle norme del TUEL e del d.lgs n. 118/2011″.

Aggiunge poi che per una corretta gestione finanziaria e contabile “Occorre monitorare l’adeguamento del fondo contenzioso in quanto trattasi di una misura prudenziale volta a garantire l’equilbrio di bilancio” . Insomma le somme accantonate in detto fondo non sarebbero sufficienti a coprire, se dovesse andare male , il contenzioso ancora in essere e il non aver degnamente adeguato detto fondo ha permesso di utilizzare altrove risorse di bilancio.

Vediamo dove sono andate a finire queste risorse che avrebbero dovuto rimpinguare più cospicuamente il Fondo. E qui son bacchettate pesanti.

Al paragrafo “Revisione della spesa” la Corte dei Conti scrive: “L’Ente ha programmato politiche di riduzione della spesa per il periodo del Piano al fine di ottenere un decremento significativo delle spese correnti ma i dati concernenti le spese impegnate sul titolo I mostrano un trend in aumento di tali spese che, quindi, appaiono non in linea con l’auspicata riduzione da effettuarsi nell’ambito del percorso di risanamento”.

Il nostro Sindaco nel suo comunicato propaganda scrive invece che “Nelle considerazioni conclusive (la Corte ndr.) registra una riduzione delle spese rispetto al 2015 e uno scostamento minimo, inferiore al 7%, rispetto alla spesa programmata nel piano”. Esattamente il contrario di ciò che ha affermato la Corte dei Conti.

Giusto per la cronaca, ma pubblicherò in fondo pagina a beneficio di chi vuol approfondire lo specchietto del discostamento sia numerico che in percentuale della spesa corrente rispetto a quella programmata, si evince che nel 2015 lo scostamento della spesa effettiva dalla programmata era del solo 11,7%, nel 2016 del 15,835, nel 2017 del 35% e dal 2018 cominciano gli scostamenti più sostanziosi perché si passa al 46,06% del 2018 al 48,83% del 2019 ed infine nel 2020 il boom del 63,64%. Su una spesa corrente prevista per 13.847.616 si impegnano 22.660.298. Pertanto la Magistratura contabile conclude che sotto questo profilo:” E’ necessario che l’Amministrazione comunale ponga in essere un più attento monitoraggio dell’andamento delle misure di rientro programmate“.

I lettori più attenti ricorderanno quante volte su queste pagine, abbiamo consumato le tastiere, rivolgendo l’invito agli amministratore affinché dedicassero maggior attenzione verso il contenimento e la riduzione degli sprechi, verso la regolarizzazione e la chiarezza sulle posizioni e sui consumi energetici negli impianti sportivi comunali assegnati in gestione e su tanti altri aspetti relativi all’organizzazione ed al funzionamento della macchina amministrativa e burocratica le cui scelte hanno contribuito a far lievitare l’ammontare delle spese correnti. Se molte spese sono parzialmente giustificabili in periodi di vacche grasse lo sono ancor meno in tempi di vacche magre.

Ultimo appunto della Corte dei Conti che è stato dimenticato dal nostro Sindaco. Riscossione tasse: “L’Ente – scrive la Corte – ha mantenuto costante il livello della riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie, ad eccezione della tassa rifiuti in relazione alla quale la riscossione è da presidiare con maggiore attenzione ed efficacia” Concludiamo dicendo che per ciò che riguarda la Tosap (occupazione suolo pubblico e pubbliche affissioni) si tratta di ben poca cosa tra le entrate comunali, il grosso sta proprio negli oltre sei milioni proveniente dalla TARI che come già sapete trattandosi di un servizio a richiesta individuale va interamente pagato dai cittadini.

Ora la Corte dei Conti ci sta dicendo che “la minore attenzione ed efficacia” dell’Amministrazione sta portando tutti coloro che fanno correttamente il proprio dovere a dover pagare anche per quelli che, grazie a queste “disattenzioni”, riescono tranquillamente ad evadere.

Anche queste cose andavano dette caro Sindaco e stendiamo un velo sui debiti fuori bilancio risanati sennò dobbiamo ripartire dal precedente ballottaggio e ripercorrere tutta la vicenda e la documentazione che ha caratterizzato e guidato la conclusione dell’iter, compreso chi li sta pagando al posto di chi avrebbe dovuto pagarli ed il perché è finito che si è fatto pagare tutto all’incolpevole Pantalone senza aver portato una sola carta alla Magistratura contabile per metterla nella condizione di adottare i provvedimenti del caso.

Tabella Corte dei Conti che evidenzia lo scostamento tra previsione ed impegni delle spese correnti dal 2015 al 2020.