Ponte Picaleo e Rione S. Giovanni problemi da risolvere.

Cronaca/di pietro zurico

Via Ascoli Piceno è quel piccolo tratto di strada che parte dal cosiddetto ponte Picaleo e giunge sino all’incrocio con via Europa. Un tratto di strada, nel suo punto più critico, talmente stretto e risicato, a doppio senso di marcia, da permettere appena appena il passaggio di una sola autovettura.

Figuriamoci un furgonato. Figuriamoci di giovedì. Il giovedì poi, giornate di mercato, quel tratto di strada è particolarmente affollato da gente a piedi e macchine.

L’idea a prima vista sembrerebbe ottima ed in effetti lo è principalmente perché l’ampliamento stradale permetterebbe di creare uno sbocco alternativo all’ingresso in città per chi proviene da Nord, dalla S.S. 362 Lecce-Galatina.

Inoltre, stante la prossima riqualificazione del quartiere, già progettata in corrispondenza dell’ex mercato del foro Boario, il potenziamento della viabilità che si realizzerebbe risulterebbe funzionale al miglioramento della fruibilità e vivibilità dell’intero comparto cittadino.

Risolverebbe infine, almeno parzialmente, anche uno dei problemi più annosi e sentito in città: quello delle lunghe soste negli orari di chiusura del passaggio livello.

Non si legge nulla, però, nella presentazione del progetto, di come sarebbero o potrebbero essere risolti alcuni problemi collegati all’incremento del traffico nella zona interessata, in modo particolare il giovedì.

Finora, controllare per credere, gli automezzi degli espositori, a fine mercato, per evitare il passaggio dal ponte Picaleo, in barba ad ogni divieto, alla chetichella si immettono su via Europa e da lì raggiungono via Lecce.

Percorressero, come dovrebbero, il senso di marcia obbligatorio bisognerebbe dire che per alcuni di essi il ponte Picaleo potrebbe non essere adeguato al passaggio del loro automezzo. Ciò significherebbe rischiare, non dico buttare al vento, 190.000 euro ma sicuramente aver risolto solo parzialmente il problema.

Sarebbe pertanto opportuno che unitamente, se non prima, all’ampliamento stradale fosse insediato un tavolo di lavoro con i responsabili della rete ferroviaria affinché siano apportate al ponte le modifiche adeguate alle nuove esigenze della città.

Un secondo aspetto da considerare è quello della qualità della vita degli abitanti del rione. L’allargamento stradale comporterà, come riconosciuto nella relazione al progetto, anche un forte incremento del traffico automobilistico che obbligatoriamente significherà anche maggiore inquinamento atmosferico che si andrebbe ad unire a quello proveniente dalle vasche di imhof site a ridosso dell’abitato.

Il rione S. Giovanni, purtroppo, è stato fatto crescere in fotocopia al Rione Italia. Un ammasso di cemento in barba ad ogni regolamentazione urbanistica. Ogni spazio destinato a verde attrezzato è stato abusivamente pian piano rosicato e cementificato e dove non ha potuto il cemento ci ha pensato l’abbandono ed il degrado. Le Amministrazioni succedutesi nel tempo non si sono mai degnate di piantumare un albero, dico un solo albero. Quei pochissimi che esistono sono dovuti all’iniziativa di singoli cittadini.

In quel rione vivono numerose giovani famiglie. Non esiste neanche un mq in cui far correre e giocare in sicurezza i bambini. Quell’ agglomerato urbano continua ad essere cementificato sempre più, senza alcuna regole. Ogni mq di quei terreni da terra “di cozzi” si è trasformata in terra d’affari.

Forse siamo ancora in tempo a dare una svolta. Questo progetto potrebbe essere l’occasione giusta. Basta volerlo.