L’autore del libro “I Templari in Terra d’ Otranto” interviene a sotegno della tesi della templarità dell’immobile ed aggiunge: “Chiederò chiarimenti alla Soprintendenza Regionale di Bari ed a quella di Taranto”.  

piazza vecchia2 epigrafe

di Salvatore Fiori

Preg.mo Direttore de “Il Sedile”,

sono Salvatore Fiori, autore del libro “I Templari in Terra d’Otranto”. Ho letto la nota a firma della dr.ssa Rosanna Verter e forse (penso), sono stato il primo a congetturare l’appartenenza all’Ordine Templare della chiesa di S. Maria del Tempio di Galatina, segnalata in Piazza Vecchia dalla visita pastorale del 1538.
Voglio aggiungere, a quanto detto dalla dr.ssa, che al momento del mio sopralluogo al civico n°2, nel marzo 2010, ho fatto alcune foto e l’edificio sito in piazza Vecchia, che ritengo sia da identificare come la mansione templare  (o almeno il luogo sul quale essa sorse nel XIII-XIV secolo) , era già in condizioni disastrose!
In seguito alla pubblicazione del mio libro ho però seguito ancora le mie ricerche ed ho fatto numerose altre visite al bell’edificio antico che comunque, templare o no, era ed è da ritenere architettonicamente interessante. Devo però affermare, alquanto scandalizzato, che le condizioni dell’immobile, nonostante fosse interessato da lavori di ristrutturazione ( o conservazione???!!!) , erano peggiorate ed anzi, da ampi spiragli della recinzione in lamiere si poteva intravedere che erano in corso lavori di sterro al suo interno. Da una pubblicazione del 2001, edita dal CRSEC di Galatina, “Sulle tracce di San Paolo “ di V. Ligori,  L. Manni e M. Cazzato, pag 61, si può chiaramente vedere la facciata dell’edificio ancora integra, ma ora pare che da questa facciata siano state asportate sia l’architrave dell’ingresso che la lastra  con inciso – VIGNOLA 1698 – posta sopra la chiave d’arco.

Da un recente articolo di Raimondo Rodia  (Il filo di Aracne, gennaio-febbraio 2013) si vedono addirittura pubblicate le foto dei lavori di svuotamento dell’immobile, che io ritengo abusivi, poiché si intravvedono, chiaramente,  innumerevoli cocci di ceramica dipinta (alcuni si riconoscono come ceramica graffita e dipinta del XVI secolo) ammonticchiati qua e là su delle nicchie e sporgenze del rudere: a mio avviso non è stata segnalata, da chi di competenza,  alla Soprintendenza nessuna di queste situazioni!

In anteprima, comunico a Lei Direttore, che provvederò a breve ed  in prima persona a chiedere chiarimenti di questa scandalosa situazione direttamente alla Soprintendenza Regionale di Bari ed alla Soprintendenza di Taranto perché ritengo sia lesiva del patrimonio culturale e storico nazionale ma soprattutto della cittadinanza di Galatina in particolare. Grazie per l’attenzione

Ringrazio il prof. Salvatore Fiori per il prezioso contributo fornitoci e che sicuramente, credo e spero, continuerà a darci. Scopo di questa  iniziativa è esclusivamente quello di poter avere qualche risposta in più sulle origini e sulla storia della nostra città. Sapere chi siamo stati per capire chi siamo. Grazie di cuore professore e La prego di volerci tenere informati sull’esito e sugli sviluppi delle sue ricerche. (p.z.)