Appello di forum Ambiente e Salute a tutte le Istituzioni ed Enti che potrebbero far qualcosa ma non fanno. Ecco l’appello-esposto da cui ci si aspetta adeguate risposte.

La-storia-non-si-rifiutaA seguito di un incendio, potenzialmente doloso, avvenuto in questi giorni nelle ampie aree agricole in  località “Li Grutti”, tra via Europa e via Trapani, a Galatina (Le) e il complesso storico-arcaico di “Madonna della Grotta”, incendio che ha interessato, oltre alla vegetazione ivi presente, anche i tantissimi cumuli di rifiuti di ogni genere sparsi in più punti e ammassati qui abusivamente nel tempo, creando un serio rischio per la Salute Pubblica. Pannelli di cemento-amianto, pneumatici, materiali plastici, elettrodomestici e inerti, etc., qui abbandonati illegalmente sono stati interessati da roghi sprigionando fumi e sostanze tossico-nocive in aria e sul suolo ponendo a seria minaccia di contaminazione i terreni circostanti.
Tutta l’estesa area, denominata “Li Grutti”, è un importantissimo e unico sito storico-archeologico, luogo di assoluto e incontestabile pregio, a tutt’oggi minacciato da ombre di una speculazione edilizia strisciante e scriteriata che lì vuole dare sfogo con nuove imponenti colate di cemento e asfalto. L’area letteralmente assediata, da un lato, da mastodontici edifici di recente costruzione fortemente alieni al contesto e, assurdamente, lì sorti per indifferenza burocratica-amministrativa di chi doveva vigilare e, dall’altro lato, da una enorme e sproporzionata Zona Industriale di ben due centri urbani, Galatina e Soleto, a ridosso del gigantesco quartiere fieristico, la cui area antistante oggi è adibita a spazio mercatale e quindi, per sua natura, frequentatissima dai cittadini e estremamente esposta anch’essa ai potenziali vettori inquinanti direttamente e indiriettamente connessi a queste presenze urbanistico-industriali impattanti. Il sito “Li Grutti” ha subìto negli anni le angherie di un abbandono inclassificabile, persistente, inspiegabile e giustificato solo da sottese mire cementificatorie e degradanti, che se non fermate per tempo porterebbero letteralmente alla sua definitiva cancellazione, perdendo per sempre un sito densissimo di elementi storico-archeologici e il suggestivo contesto paesaggistico di pregio che qui ancora oggi denota tutta l’area e si può ancora godere.
L’estesa località “Li Grutti”, come annuncia il toponimo, è ricchissima di molti ambienti ipogei dovuti sia al carsismo naturale che alla meticolosa e paziente opera dell’uomo, questa peculiarità ne fa un sito di altissimo pregio sia sotto il profilo archeologico che geologico. Complesso rurale ricco di doline, cavità, avvallamenti rocciosi naturali e anfratti ipogei, porta in sé i segni di un lunghissima presenza umana sin dalle epoche più remote anteriori e, anche, coincidenti con la civiltà messapica, secondo il racconto dei locali e di vari studiosi si ravvisano di fatti proprio in questi luoghi vestigia di antichissime cinta murarie costruite da quella popolazione. Nell’Alto Evo, quest’area fu abitata da comunità di monaci basiliani intorno al VII-VIII sec. d.C. e a loro si devono le maggiori testimonianze diffusissime e distribuite per le aree rocciose-rurali del territorio circostante tra ambienti ipogei e vestigia di superficie, tanto da far presumere, identificando proprio in località “Li Grutti”, uno dei siti  tra i più antichi, se non addirittura il primo nucleo insediativo originario da cui prese vita l’attuale comunità di Galatina fiorita attorno alla cripta della Madonna della Grotta. L’importanza e l’interesse racchiuso in questi luoghi fu menzionato, tra gli altri, negli scritti sia dal grande studioso Antonio De Ferrariis “Galateo” che da Cosimo De Giorgi. Maggiori approfondimenti e dettagli sono contenuti nel bel lavoro descrittivo e di ricerca ad opera dello studioso Massimo Negro “Galatina. Santa Maria dei Grotti e il suo futuro incerto.
Il deturpamento e l’abbandono di un’area di tale interesse e pregio ha destato profondo allarme e preoccupazione tra i cittadini, sia per lo stato di inaccettabile degrado e abbandono in cui versano i luoghi tra rifiuti e mire devastatorie con nuove colate di cemento e asfalto selvaggio, oggi rischio deturpatorio maggiormente accentuato anche sul piano della salubrità dell’area e della tutela della Salute Pubblica messa ancora di più a rischio dal recente incendio. Proprio l’area della città di Galatina è tra le più esposte a fumi e inquinanti industriali a causa della presenza ingente e fortemente cumulativa di tantissimi opifici insalubri, zincherie, fonderie, bitumifici, cementifici, gigantesche e sterminate cave a cielo aperto per estrazione mineraria, e tanto altro ancora, per colpa di imponenti insalubri emissioni industriali, fanno risultare questo territorio (Distretto Sanitario di Galatina) tra i più colpiti da malattie oncogene e degenerative in particolar modo per quel che concerne patologie dell’apparato respiratorio.
Si fa richiesta, vista l’innegabile importanza dei luoghi e l’urgenza d’intervento per l’altissimo rischio ambientale, sanitario, paesaggistico e archeologico presso località “Li Grutti” a Galatina (Le), evidenziato e aggravato in questi giorni da un, potenzialmente doloso, incendio, alfine della piena messa in sicurezza sanitaria urgente del sito con rimozione degli inquinanti e rifiuti presenti, e alfine dell’apposizione e rispetto dei vincoli contingenti alla luce delle importanti testimonianze archeologiche bisognose di urgenti restauri e con la massima attenzione con tutela e ripristino dei loro coni visuali paesaggistici oggi minacciati dalle ombre di una speculazione edilizia strisciante che deve essere monitorata anzitempo e fermata a salvaguardia dei luoghi, valorizzando tutta l’area archeologico-rurale anche con la doverosa istituzione di un Parco Archeologico-Rurale Periurbano a difesa dell’area e delle sue peculiarità territoriali e paesaggistiche.