Rubrica/Opinioni/ di Publidea di Antonio Garzia

Mi è oramai evidente che fare impresa a Galatina, là dove si tratta di far cooperare l’iniziativa privata con il Comune, richiede competenze e abilità che io, non posso che prenderne atto, evidentemente non possiedo. E’ un’amara constatazione che giungo a maturare ora dopo oltre vent’anni di sudato lavoro nel settore degli eventi e in altre iniziative imprenditoriali, per buona parte

Non può che essere così, dopo che al terzo tentativo, tutti debitamente protocollati, mi ritrovo ad avere come “solita” risposta un assoluto silenzio. Le mie richieste saranno state così “impressionanti” da lasciare senza parole chi le ha lette? Urla di panico si saranno scatenate negli uffici di via Umberto I e Principe di Piemonte? 

E’veramente un peccato non sapere nulla, perché mi potrei perlomeno attrezzare con delle ripetizioni di grammatica o di non so quale altra materia, in modo da scriverle più leggibili e comprensibili anche per loro. Come si suol dire “rido per non piangere”, ma l’amaro in bocca è veramente tanto.

Silenzio dai tecnici. Silenzio dall’amministrazione, se si escludono le solite e vuote parole di circostanza “adesso vediamo” e similari, che i politici usano in scioltezza quando vogliono levarsi da qualche impaccio ma senza dare risposta alcuna.

Ma veniamo all’ultima richiesta, tralasciando le precedenti due per non tediare chi legge. Il giorno 27 marzo 2018, protocollo una mia domanda per usufruire di parte dello spazio del Quartiere Fieristico per il montaggio di una tensostruttura da utilizzare per un evento in autunno (non i padiglioni che so bene essere inagibili) in alternativa la Palestra di Via Montinari. Inoltro integrazione in data 10 aprile 2018. E poi il nulla, silenzio, zero. Sono passati circa 500 giorni senza alcun cenno.

Non si può fare impresa in queste condizioni.

E’ noto che uno dei miei figli siede in Consiglio Comunale tra la maggioranza che governa Galatina. E’ stata una sua scelta che nulla a che vedere con le mie iniziative imprenditoriali, e proprio per questo la situazione che si è venuta a creare mi turba non poco. Vorrei capire se l’atteggiamento di questa Amministrazione, della quale io sono stato un attivo sostenitore credendo nel programma e nella voglia di cambiamento, sia una presa di posizione nei miei confronti, o ha a che fare con l’attività politica di mio figlio, oppure, in ulteriore ipotesi, questi continui dinieghi hanno a che fare con gli incontri che “qualcuno” ha già da diversi mesi con personaggi che certamente non hanno fatto gli interessi del Quartiere Fieristico(vedi dichiarazioni del vice Presidente Dott. Spagnulo del 2012), ma che ora, guarda caso dimostrano interesse, incoraggiati forse dalla nota vicinanza politica di un ventennio fa con alcuni esponenti di questa Maggioranza. A questo punto mi preme ricordare che dopo la chiusura del Quartiere Fieristico sono stato l’unico a prendere a cuore le sorti dello stesso, rischiando di tasca propria e montando una tensostruttura nel recinto adiacente pur di svolgere un evento fieristico a Galatina.Nella mia richiesta scrivo che la mia iniziativa si pone l’ambizione di mantenere viva proprio quella cultura fieristica da sempre presente a Galatina e di cui ormai, aggiungo ora, si sta perdendo memoria. Area ormai abbandonata a se stessa e diventata negli ultimi anni mero luogo di strane e parallele convergenze tra maggioranze e opposizioni che nulla hanno a che vedere con il bene della città.

Ho avuto il piacere di collaborare in passato con diverse amministrazioni, senza alcun condizionamento di appartenenza e colori politici, come è giusto che sia. Nell’organizzare gli eventi dell’agenzia di cui sono titolare non cerco “favori” ma quel supporto che, nel rispetto della normativa, ritengo sia doveroso da parte di un’Amministrazione.

Fare impresa non è semplice, farla al Sud ancor meno, impossibile farla in queste condizioni. Organizzare un evento richiede programmazione, contratti da stipulare per tempo, azioni di promozione e comunicazione. Alcuni degli attuali politici che occupano i posti di maggioranza, per la professione che svolgono, dovrebbero saperlo, 500 giorni senza alcuna risposta. Ho ormai una lunga esperienza e la pelle dura, ma se ci fosse un giovane al mio posto posso solo immaginare lo sconcerto e la delusione che lo colpirebbero. 

E’evidente che, se questa situazione dovesse continuare, seppur a malincuore sarò costretto a scegliere destinazioni logistiche diverse da Galatina. Come dire, questa Amministrazione spinge l’iniziativa di alcuni privati altrove, ma agevola alcune manifestazioni addirittura facendole passare di carattere Culturale, quando di culturale non c’è nemmeno l’ombra.

Come ho scritto, ho sostenuto questa maggioranza nelle ultime amministrative. Non l’ho sostenuta per avere favori in cambio, ma per porre finalmente termine a quella logica delle appartenenze, degli amici degli amici, della preminenza dei favori sul merito che ha portato Galatina al declino. La speranza era di porre fine al peggio, e non confermare il detto “al peggio non c’è mai fine”.

Con la residua e ormai tenue speranza di essere smentito dai fatti.